L'attore si assume la responsabilità per l'allontanamento forzato dall'opera teatrale che stava portando in scena e si prepara a ricominciare con il film su "Cantinflas"
Roberto Sosa, che abbiamo apprezzato nei panni di Pecas nell'indimenticabile "Marcellina", ha riconosciuto la sua dipendenza dall'alcool ed il bisogno di uscirne quanto prima, in tempo per iniziare le riprese del film sulla vita di "Cantinflas", famoso ed importante comico ed attore messicano, morto nel 1993.
Sereno ed umile, l'attore ha ammesso che Jorge Ortiz de Pinedo, regista e produttore, ha fatto bene a licenziarlo dall'opera teatrale "Doce Hombres en Pugna", a causa dei suoi ripetuti ritardi nel presentarsi al lavoro.
"Improvvisamente ci fu un'accesa discussione in uno degli spettacoli. Giustamente, Jorge non ha più accettato che io arrivassi tardi, giudicando questo atteggiamento non positivo per l'immagine della compagnia" - ha commentato Sosa in un intervista con El Universal, precisando che, comunque, l'accordo raggiunto prevedeva che la sua partecipazione si sarebbe limitata alle prime 6 settimane di tournée teatrale. Purtroppo neanche questo termine è stato rispettato. In ogni caso, i rapporti tra i due, ha tenuto a ribadire Sosa, sono rimasti molto buoni.
Sosa ha confessato di stare attraversando un momento delicato ed importante, perché da un lato ho avuto la riconoscenza del Premio Ariel come migliore attore, ma dall'altro la vita gli sta impartendo pesanti lezioni, dalle quali non può esimersi, e dalle quali deve saper imparare, soprattutto nei momenti di fragilità.
"Ho la fortuna di avere degli amici che mi guidano e mi appoggiano. E io ce la sto mettendo tutta! " - ha concluso l'attore.