Rocco Schiavone 3 su Rai 1, Gasparri protesta: "Questa è la Rai della droga"

Il passaggio di Rocco Schiavone su Rai 1 per la terza stagione manda su tutte le furie Forza Italia e Fratelli d'Italia: ecco cos'è successo

Rocco Schiavone, il poliziesco d'autore tratto dai romanzi di Antonio Manzini e interpretato da Marco Giallini, sbarca su Rai 1 nella prossima stagione televisiva. L'annuncio della terza stagione in onda sulla rete ammiraglia è arrivato durante la presentazione dei palinsesti 2019-2020 e ha fatto storcere il naso ad alcuni parlamentari di destra. Il motivo? Schiavone è il simbolo dell'innovativa linea editoriale di Rai Fiction, un personaggio moderno e anticonvenzionale, che fuma spinelli e ha per amici d'infanzia ladri e spacciatori. Caratteristiche che proprio non vanno giù a Forza Italia e Fratelli d'Italia. 

Rocco Schiavone 3, uscita su Rai 1 irrita la destra

In un servizio su Il Fatto Quotidiano, Maurizio Gasparri – non nuovo a polemiche sulle scelte della Rai, come la recente sparata sullo speciale Techetechetè dedicato a Gianni Morandi – ha bollato la scelta editoriale della rete definendola "Rai della droga". 

"Si promuovono i commissari tossici – dice il senatore berlusconiano – con le fiction che passano da una rete all'altra". 

Federico Mollicone, deputato di FdI e componente della Commissione di Vigilanza Rai, ci è andato giù ancora più pesante, sollevando una questione "morale". 

"Non discuto – dichiara il Capogruppo in Commissione Cultura – la scelta della Rai, ma mi chiedo quale sia il modello che trasmettiamo ai giovani". 

Secondo Il Fatto, la direttrice di Rai 1 Teresa De Santis, mossa da queste critiche preventive, si sarebbe riservata di visionare le puntate della serie prima di dare il via libera alla messa in onda, prevista per l'autunno. 

D'altronde non è la prima volta che Gasparri si schiera contro Rocco Schiavone, serie che ha conquistato il pubblico in tutto il mondo ed è stata venduta a network internazionali negli Stati Uniti, in Germania, Francia, Russia, Cina e Sud America. 

Maurizio Gasparri, su Twitter le polemiche contro la Rai

Subito dopo i primi episodi trasmessi su Rai 2, Gasparri aveva presentato un'interrogazione parlamentare contro il poliziesco insieme ai colleghi Gaetano Quagliariello e Carlo Giovanardi, che scomodando Ilaria Cucchi e la vicenda di suo fratello Stefano ha bollato il commissario come "un farabutto che piace ai mafiosi e che picchia". 

"È inammissibile – ha spiegato Gasparri in un'intervista concessa a Radio Cusano Campus – erigere a modello un poliziotto che si droga e che aiuta narcotrafficanti a compiere reati". 

"Se un professore – ha aggiunto il parlamentare forzista – usasse droga prima di entrare in classe non sarebbe un modello di vita auspicabile. Perché la Andreatta, direttrice della fiction, eleva questi comportamenti scorretti a modello? Andreatta usa comportamenti irresponsabili e un linguaggio da sventurata. Ha anche detto che i copioni e i testi sono stati sottoposti alla polizia. Ne ho parlato con Alfano e non ne sapeva nulla". 

"È vero che ha fatto buoni ascolti – ha concluso Gasparri – però anche un film con Cicciolina farebbe ascolti, ma non si può mandare in onda sulla Rai in prima serata. Molti hanno il mito del criminale, ci sono donne che hanno sposato delinquenti incalliti, non bisogna confondere i numeri con la qualità delle cose. E poi ci sono delle leggi in Italia che vietano la propaganda alla droga. La Rai, che lavora con i soldi del cittadino, fa servizio pubblico e dovrebbe anche indicare uno stile di vita". 

Fonte foto copertina: https://twitter.com/Raiofficialnews