Il cantautore lancia il suo nuovo singolo e in un'intervista all'Adnkronos spara a zero contro "mancanza di competenza e di merito"
È un Tricarico a dir poco polemico quello che si ripresenta sulla scena musicale italiana con il nuovo singolo Faccio di tutto. In un'intervista all'Adnkronos, il cantautore spara a zero contro tutto e tutti: la perdita di ogni valore e diritto, l'incompetenza della politica e i governi dei banchieri, il politicamente corretto e la cancel culture, i talent e tanto altro, compreso il Festival di Sanremo targato Amadeus.
Tricarico: il cantante contro il Sanremo di Amadeus
"Una volta per andare a Sanremo dovevi aver già fatto una gavetta, pubblicato degli album. Io i primi quindici anni non andai perché bisognava avere una chiara e conclamata carriera, mi pare con tre album all'attivo", racconta il cantante milanese.
Oggi è diventato un format: vai direttamente a fare quella trasmissione e magari l'anno dopo sei ospite. È una roba che non ci si crede. Mancanza di competenza e di merito.
Le uniche tre apparizioni di Tricarico in gara a Sanremo risalgono a più di dieci anni: nel 2008 con la hit Vita tranquilla (vincitore del Premio della Critica), nel 2009 con Il bosco delle fragole (eliminato la prima serata dalla giuria demoscopica) e nel 2011 con Tre colori, eliminato nella quarta serata. Da allora ha provato diverse volte a tornare al Festival, ma la direzione artistica di Amadeus non l'ha più preso in considerazione.
Quest'anno non ci ho nemmeno provato. Ma trovo assurdo che una persona abbia in mano il Festival per 5 anni. In 5 anni, non dico che puoi cambiare il costume ma influenzare parecchio la scena e il gusto.
Ma davanti a chi sbandiera il successo di pubblico negli ascolti televisivi e di vendite delle canzoni in competizione, il cantautore storce il naso.
Io non credo a nulla. I numeri sono interpretabili. Con i numeri fanno quello che vogliono, lo abbiamo visto con la pandemia. Lo share di oggi va valutato sulla platea che oggi guarda la tv. Il 70% di oggi è una minoranza. Ci trattano tutti come deficienti e come bestie.
Sanremo 2024: Amadeus nel mirino di Tricarico
Una grossa fetta di responsabilità per l'abbrutimento dei nostri tempi Tricarico la imputa ai social network.
I social sono tossici per i ragazzi e le piattaforme dovrebbero diventare editori a tutti gli effetti, con le stesse responsabilità, gli stessi diritti e gli stessi doveri, che hanno quelli che pubblicano quotidiani, settimanali, radio e tv.
Sono soprattutto i più giovani ad essere colpiti dalla dittatura dei like e i suoi effetti negativi, ovvero la necessità quasi ossessiva di inseguire l'apprezzamento.
I ragazzi hanno un rapporto con i social simile a quello che hanno i tossici con la droga. Bisognerebbe intervenire con decisione. Con i miei due figli questo è uno dei temi di maggiore scontro.
Le popstar che gli adolescenti preferiscono (e che ormai sono in massa a Sanremo) sono i trapper "figli di un'umanità che ha difficoltà a reggere l'attenzione oltre i 15 secondi". Proprio il Festival dovrebbe svolgere un ruolo positivo, al quale tuttavia sembra ormai aver abdicato.
Di fronte all'imbarbarimento portato dai social, la nobiltà del Festival sarebbe stato portare cognizione, coraggio, ricerca del bello, perché i social tendono a dare visibilità alla parte più voyeuristica anche nella musica. Non credo che da questo punto di vista, quello di Amadeus sia un bel Festival.