Selvaggia Lucarelli massacra Chiara Ferragni a Sanremo: "Una narcisista patologica che ha paura di fallire"

La sua povertà lessicale "nemmeno a Temptation Island" e il monologo "imbarazzante come sentire i propri genitori che si accoppiano"

Non ha usato mezzi termini Selvaggia Lucarelli per stroncare l'apparizione di Chiara Ferragni come co-conduttrice della prima serata di Sanremo 2023. La giornalista ha postato sui social un commento al veleno nei confronti dell'influencer, scelta dal direttore artistico Amadeus per presentare l'appuntamento inaugurale (e quello finale) del Festival. Nel mirino della giudice di Ballando con le stelle finisce soprattutto la lettera che l'ormai ex fashion blogger ha letto alla Chiara bambina.

Selvaggia Lucarelli, Chiara Ferragni e la sua povertà lessicale

"Quando mi hanno detto, molto prima che lo dichiarasse, che il monologo Chiara Ferragni se lo sarebbe scritta da sola (cioè col suo manager, che poi è la stessa cosa) ho avuto la conferma di quello che ho sempre pensato di lei: ha un orizzonte emotivo, professionale e culturale che non va oltre le sue ciabatte Gucci", scrive la Lucarelli.

Non conoscendo nulla del mondo, non avendo interessi o curiosità che non siano se stessa e l'immagine di se stessa che arriva agli altri, non è abbastanza modesta e consapevole da comprendere i suoi limiti e i margini di miglioramento.

Lo smascheramento di Selvaggia Lucarelli è diretto, schiacciante, atroce. "Forse negli ultimi tempi i più ingenui si sono bevuti la manfrina furba sulle sue paure e sulle fragilità tatuate sulla pelle, ma non è vero che Chiara Ferragni è insicura", puntualizza la giornalista. 

Non ha paura di non essere abbastanza, ha paura di fallire, che è un'altra cosa. Il suo non è un problema con se stessa – lei si piace moltissimo – è un problema con l'eventuale dissenso del pubblico. Come tutti i narcisisti patologici ha un'enorme paura di essere smascherata.

Insomma, la Ferragni sarebbe una maniaca del controllo, "unica narratrice di se stessa". Vedendola sul palco e non su Instagram, il pubblico ha finalmente capito di che pasta è fatta. 

Tra la mancata comprensione di semplici domande e una povertà lessicale che nemmeno il concorrente tipo di Temptation Island, la sensazione era quella di vedere il re, anzi, la regina nuda per la prima volta. Tant'è che le sue nudità sul palco non hanno impressionato nessuno. La Chiara senza vestiti era quella che rispondeva ai giornalisti, non quella in un insolitamente brutto abito Dior.

Chiara Ferragni, monologo a Sanremo 2023 "imbarazzante"

Il monologo si è così trasformato in un temino da scuola elementare "che creava un imbarazzo nell'ascolto simile a quello di quando sentiamo i genitori che si accoppiano nella loro camera da letto". 

Non parlava alla sua bambina interiore ma all'adulta fighissima che pensa di essere. Mentre scomodava tutti i problemi del mondo per posizionarsi come ragazza impegnata, mica solo moda e frivolezze, alla fine ti chiedevi: vabbè ma quindi che ha detto? In effetti nulla. Non c'era un vero focus, perché il focus era dire fintamente a se stessa-bambina quanto è figa, ricca, con una bella famiglia, sexy, brava madre e dirlo in realtà al pubblico, auto-assolvendosi da qualunque possibile colpa, limite, lacuna, dando l'idea di aver superato ostacoli e combattuto contro mostri e nemici.

Cosa ancor più grave per la Lucarelli è che la Ferragni si è rivelata soltanto "un'idrovora 2.0" che, con sprezzo del pericolo, "ha deciso che oltre ad esser la massima rappresentante del privilegio, doveva essere anche quella della sfiga, della bontà, della fragilità, della solidarietà femminile, della cultura del femminismo".

Del resto, l'ha detto molto chiaramente: fino a due anni fa lei che di anni ne ha 35 mica 18, non aveva mai sentito parlare di violenza psicologica, poi un giorno ne ha letto in qualche slide su Instagram...

La televisione "non è il suo mestiere" perché non ha carisma, accenti giusti e "un volto che buca". Nonostante la presenza importante delle responsabili dell'associazione D.i.Re – Donne in Rete Contro la Violenza, la performance dell'influencer si è trasformata "nell'operazione più anti-femminista che si potesse partorire".

La cosa seria è che ieri, in quella operazione, non c'era uno straccio di pensiero femminista. Era tutto immensamente egoriferito e pensato principalmente con due scopi: per far parlare (la scritta sullo scialle da far diventare un meme, il vestitino fesso con le scritte degli hater, l'abito con le tette disegnate) e per proteggerla il più possibile dalle critiche.

L'augurio della Lucarelli al termine della sua invettiva social è quello di rivedere presto "la Chiara Ferragni privilegiata che ci sbatte in faccia la sua ricchezza e il suo narcisismo sfrontato senza voler sembrare la piccola fiammiferaia".