Il Tg1 celebra Atreju, scoppia la polemica: "Pura propaganda meloniana"

Il Pd critica il servizio del notiziario sulla kermesse di Fratelli d'Italia, che replica: "Polemica grottesca, rosiconi"

È scoppiata una feroce polemica politica attorno al servizio del Tg1 di Gian Marco Chiocci che "celebra" la 25esima edizione di Atreju, la festa di Fratelli d'Italia in programma da giovedì 14 a domenica 17 dicembre a Roma nella cornice dei giardini di Castel Sant'Angelo. I componenti del Pd in Commissione di Vigilanza Rai attaccano il notiziario per questo "spot" che "non si era mai visto in un tg". 

Atreju, Tg1 nella bufera per il suo "spot"

Nel servizio di Giancarla Rondinelli, diventato già virale sui social, si ripercorrono le origini della manifestazione, in cui "l'imperativo per gli organizzatori è sempre stato confrontarsi". Evidente il riferimento al rifiuto di Elly Schlein di partecipare alla kermesse della destra, mentre negli anni passati c'erano stati da Walter Veltroni a Massimo D'Alema fino a Fausto Bertinotti, l'ex leader di Rifondazione comunista.

Tra gli ospiti confermati ci sono Luciano Spalletti, Gregorio Paltrinieri, Beatrice Venezi, Federico "Osho" Palmaroli, Flavio Briatore, Gianfranco Vissani e don Maurizio Patriciello, il prete anti Camorra nel degradato Parco Verde di Caivano che ha convinto Giorgia Meloni ad andare nel luogo "abbandonato dallo Stato" dove lo scorso agosto due cugine di 13 anni sono state stuprate da sei adolescenti.

Possibile la presenza del premier britannico Rishi Sunak, sicura quella di Santiago Abascal, grande amico della Meloni e leader di Vox finito nell'occhio del ciclone per aver auspicato per Pedro Sánchez una piazzale Loreto perché "verrà il momento in cui la gente vorrà impiccarlo per i piedi". Ma di questo nel servizio non si parla.

A fronte della completa assenza di giornalisti Mediaset, sarà molto folta la presenza di esponenti di spicco della Rai, chiamati a moderare gli incontri: su tutti Bruno Vespa, Angelo Mellone e Paolo Corsini. Ma quel che fa infuriare l'opposizione è che Atreju di quest'anno sarà la prima vera edizione con la Meloni premier e segna l'inizio ufficiale della campagna elettorale per le elezioni europee del 2024.

Tg1 Atreju: il servizio è "propaganda"

Dal Pd parlano di propaganda. "Il Tg1 è e deve essere informazione, non è di un partito. Chiediamo ai vertici di vigilare su quanto accaduto", dichiara il partito.

Il responsabile dell'informazione Sandro Ruotolo aggiunge che "la propaganda meloniana sulle reti Rai ha raggiunto un punto di non ritorno". "Così si confonde la propaganda con l'informazione. Non se ne può più. La Rai è diventa cosa loro e invece ha bisogno per vivere di punti di vista diversi", spiega il giornalista e senatore napoletano.

La replica non si fa attendere. Augusta Montaruli, deputata di Fratelli d'Italia, parla senza mezzi termini di "comunicati stampa da rosiconi", mentre il deputato Francesco Filini, responsabile del programma di FdI e capogruppo in Commissione di Vigilanza Rai, liquida l'accaduto come una "polemica a dir poco grottesca".