Spegne 30 candeline il notiziario dell'ammiraglia Mediaset, lanciato nel 1992 con la giornalista prima mezzobusto
Il 13 gennaio 1992 nasceva il Tg5, il primo notiziario nella storia di Mediaset. Il tiggì di Canale 5 festeggia questo importante anniversario affidandone il ricordo a Cristina Parodi, la giornalista che condusse la prima storica edizione delle 13. La scelta di sfidare il Tg1 delle 20 fu tutta di Berlusconi. Fu un successo strepitoso: 7 milioni 382mila telespettatori, tremila in più rispetto a quelli sintonizzati sul Tg1. All'epoca con la Parodi c'erano Enrico Mentana direttore, Clemente J. Mimun vice e "anchor" del calibro di Lamberto Sposini, Emilio Carelli, Cesara Buonamici e tanti altri.
Tg5, 30 anni di successi: la testimonianza della Parodi
"Sembra incredibile che siano passati trent'anni da quel giorno – racconta la Parodi all'AdnKronos – però ricordo perfettamente tutta l'emozione e l'entusiasmo che avevamo".
Eravamo tutti consapevoli che stavamo iniziando un'avventura nel mondo dell'informazione che avrebbe cambiato i tg televisivi. E così è stato. Il primo telegiornale della televisione privata che veniva creato per essere il diretto concorrente dell'informazione della Tv di Stato era una cosa che cambiava il volto dell'informazione.
La giornalista e conduttrice ricorda soprattutto l'impatto dato da Enrico Mentana, il quale "con il suo nuovo linguaggio, con l'immagine che ci ha dato e con la velocità con cui voleva caratterizzare questo nuovo telegiornale ha davvero dato una svolta".
Era tutto un altro linguaggio e modo di informare. Eravamo consapevoli che stavamo facendo qualcosa di speciale nel modo di rivolgerci al telespettatore, nel linguaggio dei servizi. Allora facevamo molta cronaca ed eravamo velocissimi sui fatti. I servizi politici erano totalmente diversi da quelli che usavano un po' il politichese dei telegiornali istituzionali. Non usavamo il gobbo, eravamo più colloquiali con i telespettatori.
Clemente Mimun: Tg5 "fu un'assoluta incognita"
Mentana, attuale direttore del tg di La7, rivela sempre all'AdnKronos che quei 13 anni passati alla guida del telegiornale dell'ammiraglia Mediaset hanno cambiato il modo di fare informazione televisiva.
Il Tg5 nasce con Cossiga presidente della Repubblica, Andreotti presidente del Consiglio, non c'è ancora stata Tangentopoli, sono vivi ancora per qualche mese Falcone e Borsellino. È cambiata la storia e il mondo. Il nostro lavoro è la rappresentazione della realtà che cambia, e in 30 anni è cambiato tutto e sono cambiate anche le modalità di racconto. È impossibile tornare indietro.
Ora, dal 2007, al timone del Tg5 c'è Clemente J. Mimun, "prelevato" all'epoca insieme a Lamberto Sposini dalla redazione del Tg1. In un'intervista a TvBlog, il giornalista rivela come la sera del debutto "non funzionò quasi nulla: molti servizi non erano pronti ed Enrico fece uno slalom incredibile tra gli imprevisti".
Noi alla Rai avevamo il posto fisso, tra virgolette. Lavoravamo nella più grande testata che ci fosse, io ero a capo degli speciali, Lamberto era un conduttore apprezzatissimo. Non era un rischio calcolato, era un rischio e basta. Però era un'avventura troppo bella per non essere vissuta.
La linea editoriale resta sempre la stessa: i motti di Lamberto Sechi ed Enzo Biagi, ovvero "informare senza annoiare" e "i fatti separati dalle opinioni". Con i numeri che gli danno ragione (il Tg5 primeggia nella classifica delle prime dieci edizioni dei notiziari nazionali sul target commerciale), Mimun si prepara a festeggiare anche sui social, dov'è sempre molto attivo.