Un giorno in pretura, la nuova stagione su Rai3: ecco quali saranno i processi

Dal 27 ottobre 2019 "Un giorno in pretura" ritorna con nove nuovi appuntamenti dedicati a grandi casi

Il più longevo e amato legal-thriller della televisione italiana torna sul piccolo schermo: Un giorno in pretura rinnova l'appuntamento con il pubblico di Rai3 a partire da domenica 27 ottobre 2019. La nuova stagione sarà composta da 9 puntate complessive dedicate a 5 processi e la novità è proprio legata a giorno e orario di programmazione: la domenica alle ore 20:30. Roberta Petrelluzzi, volto simbolo della trasmissione, ha anticipato 3 dei 5 processi che vedremo a partire dal 27. 

Un giorno in pretura 2019: si comincia il 27 ottobre

Il primo caso sarà quello di Marisa Maldera, la donna morta nel 2003 carbonizzata nell'auto che stava guidando in compagnia del marito, Giuseppe Piccolomo. L'uomo, già condannato per aver ucciso nel 2009 una pensionata in provincia di Varese mozzandole anche le mani, è stato accusato dell'omicidio della moglie e la Corte d'Assise di Varese lo ha condannato all'ergastolo per omicidio volontario. La sentenza è arrivata lo scorso gennaio, ma l'avvocato difensore, Stefano Bruno, ha annunciato il ricorso in Appello.

Il secondo processo sarà quello per la morte di Stefano Cucchi: un caso che si riapre a dieci anni esatti dalla scomparsa del giovane geometra romano all'ospedale Pertini. Il secondo processo ha portato alla luce depistaggi e manipolazioni operati dalle forze dell'ordine. 

Il 14 novembre arriverà una doppia sentenza: la Corte d'Assise di Roma si esprimerà sui carabinieri Di Bernardo, D'Alessandro, Tedesco, Mandolini e Nicolardi. Parallelamente la Corte d'Appello dovrà decidere se assolvere o condannare i cinque medici che ebbero in cura Cucchi.

Un giorno in pretura, ottobre 2019 ricco di nuovi casi

Il terzo caso sarà invece quello di Don Massimiliano Pusceddu, il prete 40enne di Vallermosa, in Sardegna, già al centro di forti polemiche per le sue prediche anti-gay nelle quali, contestando la legge sulle unioni civili, ha dichiarato che "gli omosessuali meritano la morte".

Al centro del processo proposto da Roberta Petrelluzzi, c'è un episodio accaduto nel 2014: Don Massimiliano ha minacciato il marito di una sua parrocchiana che gli aveva confessato i suoi timori per i presunti tradimenti della moglie. 

Il prete avrebbe reagito furiosamente a quelle preoccupazioni, schiaffeggiando il malcapitato e procurandogli così una cervicalgia post traumatica. Non solo: nel 2016 il prete è stato rinviato a giudizio dal Gup di Cagliari con l'accusa di lesioni personali, minacce e possesso abusivo di pistola.

Fonte foto: https://twitter.com/Raiofficialnews