Viola come il mare, cos'è la sinestesia e il significato del titolo

Debutta su Canale 5 la fiction con Francesca Chillemi e Can Yaman: ma cosa significa il titolo e a cosa fa riferimento?

Da venerdì 30 settembre debutta in prima serata Viola come il mare, la fiction di Canale 5 che porta sugli schermi il romanzo Conosci l'estate? di Simona Tanzini edito da Sellerio. Al centro di questo giallo mediterraneo prodotto da Lux Vide e diretto da Francesco Vicario, c'è la giornalista di cronaca nera Viola Vitale (Francesca Chillemi), trasferitasi da Parigi a Palermo, la "città ossimoro" dov'è nata, per ritrovare il padre che non ha mai conosciuto. Al suo primo caso per Sicilia WebNews, la cronista conosce l'affascinante ispettore Francesco Demir (Can Yaman), col quale ingaggia un rapporto fatto di collaborazioni, scontri e inevitabile attrazione. Ma cosa significa il titolo della serie?

Viola come il mare, significato del titolo e spiegazione

Il titolo Viola come il mare non fa semplicemente riferimento al nome della protagonista. Il significato profondo è una sinestesia, ovvero una figura retorica molto usata in letteratura: un'associazione di parole che appartengono a due sensi diversi.

Gabriele D'Annunzio ed Eugenio Montale sono stati tra i poeti italiani che hanno usato in modo più originale e illuminante le sinestesie, come nei versi "fresche le mie parole" e "trombe d'oro della solarità". In musica, è celebre la sinestesia di Fabrizio De Andrè nella canzone Il sogno di Maria inserita nel disco La buona novella: "Io, per un giorno, per un momento, corsi a vedere il colore del vento".

Ma la sinestesia non è soltanto una figura retorica. Vedere un suono o sentire un colore è anche un raro disturbo della percezione. Ne soffre tra il 2 e il 4% della popolazione, in gran parte artisti e musicisti. Ci sono vari tipi di sinestesie: grafema-colore, audio-visiva, audio-tattile, lessico-gustativa e tattile-speculare.

Viola come il mare, sinestesia e "neuroni bucati"

La sinestesia di Viola come il mare – e il disturbo della protagonista che si trasforma in "particolarità" – la spiega la stessa Viola di Francesca Chillemi ad un dubbioso Francesco in una scena della serie. 

Vedo i colori delle persone. Si chiama sinestesia, è un disturbo neurologico. Sono impulsi elettrici che comunicano tra di loro, niente di magico. Percepisco le emozioni delle persone attraverso un colore. Se sono tranquilla si attiva solo se mi concentro, quando sono agitata invece mi travolge.

La sinestesia di Viola Vitale è la capacità di capire le persone e le cose al di là delle apparenze: ogni luogo, oggetto o essere umano che guarda si unisce a una musica e la musica a un colore. Il "problema" sorge quando c'è qualcuno che non ha musica né colore e da quello è "meglio tenersi lontani". Il guaio è che Viola è pure affetta da una più grave malattia degenerativa che sta "allargando il buio" dentro di lei, come scoprirà il pubblico della fiction nel corso dei 12 episodi che compongono la prima stagione.