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Roberta Lanzino, il femminicidio della studentessa calabrese diventa un film

Roberta Lanzino, il femminicidio della studentessa calabrese diventa un film

Il 26 luglio 2018 sono passati 30 anni esatti dalla morte di Roberta Lanzino: un film ora riapre il caso rimasto senza prove né colpevoli

La storia di Roberta Lanzino, la  studentessa 19enne al primo anno di Scienze economiche uccisa il 26 luglio 1988 a Rende, in provincia di Cosenza, diventa un film. A trent’anni esatti da questo femminicidio avvolto ancora nel mistero, per il quale non ci sono né prove né colpevoli, il regista Giulio Ancora ha deciso di riaprire il caso e fare luce sulla vicenda con Due destini, le cui riprese inizieranno agli inizi del 2019 proprio nei luoghi del delitto, tra Cosenza, Rende e San Lucido. Il cast non è stato annunciato, ma la produzione – la Cineflex di Roma – garantisce attori di caratura nazionale per questo progetto che vuole rendere giustizia a una ragazza a cui è stata strappata la vita troppo presto.

Roberta Lanzino, femminicidio dimenticato

Roberta, figlia di Matilde e Franco Lanzino, era in sella al suo Sì blu per raggiungere i genitori al mare quando venne seguita da una Fiat 131 Mirafiori chiara. I passeggeri di quell’auto, di cui oggi non si conoscono i nomi né i volti, la fermarono, stuprarono, seviziarono e uccisero colpendola con un coltello e soffocandola con le spalline della sua stessa camicia. Dal 1988 ad oggi, la Giustizia non è ancora riuscita ad arrivare a una verità processuale.

Nel 2015, l’unico imputato, il pastore Franco Sansone, è stato assolto per non aver commesso il fatto. In mezzo, si sono susseguiti reperti mai analizzati, misteri e depistaggi, false testimonianze (che riguardano esponenti di spicco della criminalità locale) ed indagini approssimative.

Due destini, Giulio Ancora racconta Roberta Lanzino

I genitori di Roberta hanno fondato una onlus a lei intitolata che lotta contro la violenza sulle donne. Perché la morte di Roberta è avvenuta “in un tempo in cui ancora la violenza sulle donne non era riconosciuta e rappresentava un tabù difficile persino da nominare: tabù che nella particolare composizione geografica, sociale, culturale della Calabria, sembrava insuperabile e difficilissimo da intaccare”.

In tempi di #MeToo e Time’s Up, di film che raccontano la violenza sulle donne e il tema del femminicidio, Due destini appare quanto mai necessario.

Fonte foto copertina: https://www.instagram.com/luigicaputo_/

Tag

  • Roberta Lanzino
  • cinema
  • Giulio Ancora
  • metoo
ultimo aggiornamento: 06/08/2018 Alessandro Zoppo

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