Piera Degli Esposti, attrice di teatro e cinema oltre che scrittrice e regista di opere liriche, è uno di quei talenti che il nostro Paese conserva gelosamente. Conosciamo meglio la protagonista del film Orecchie!
Classe 1938, la sua carriera è da impallidire: pensate che ha mosso i suoi primi passi insieme a due pilastri del teatro italiano come Nando Gazzolo e Gigi Proietti!
Ha iniziato da giovanissima nel Teatro dei 101 diretto da Antonio Calenda e si è formata in gruppi sperimentali. Poi, ha iniziato a lavorare con registi come Calenda (Operetta di Gombrowicz, 1969); Trionfo (Arden di Feversham di anonimo elisabettiano, 1971) e Cobelli (La pazza di Chaillot di Giraudoux, 1972; La figlia di Iorio di D'Annunzio, 1973; Antonio e Cleopatra di Shakespeare, 1974).
Nel 1966 esordisce in tv con il successo Il conte di Montecristo. L'anno dopo conquista anche il cinema, con il film Trio per la regia di Gianfranco Mingozzi.
Piera degli Esposti: vita privata
Ha ammesso di aver avuto una relazione con Marco Ferreri (l’unico regista che ha mai amato) come ha detto a Vanity Fair: "Amavo i suoi film già prima di conoscerlo, e mi attraeva come uomo. È stato tante volte seduto su questo divano. Allora non avevo l’ascensore, quando veniva lo sentivo smadonnare dal primo gradino. Ha anche conosciuto mia madre e si sono molto piaciuti, avevano uno stesso modo impudico di vivere, l’opposto del mio.
La prima volta che abbiamo iniziato a darci le carezze mi ha detto: “Lo sapevo che c’avevi la canottiera”, perché io l’ho sempre portata. Gli uomini stanno tutti lì ad andare in palestra per avere un corpo appetibile, ma non è da là che per le donne viene l’abbandono: viene dalla testa, dagli occhi, dall’ironia".
In seguito ha anche avuto uomini più giovani: Massimo, che aveva 18 anni in meno (durò 8 anni), e Alberto, che ne aveva ventotto in meno (morto in un incidente stradale dopo una relazione di 12/14 anni). Non è mai stata sposata, ma qualche follia per amore non le è mancata: "A me è capitato con Robert Mitchum. Me ne innamorai a 14 anni, vedendolo in un film, e per anni ho coltivato questa passione. L’ho immaginato, l’ho inseguito, gli ho persino scritto una lettera d’amore. E alla fine l’ho incontrato, a Roma, nel 1996, a casa di Lina Wertmuller. Appena lo vidi non capii più nulla: era splendido, nonostante fosse prossimo agli ottant’anni e fosse già stato colpito dalla malattia che lo avrebbe portato via l’anno seguente.
Passammo una serata meravigliosa. Io ero seduta accanto a lui e, alla fine della cena, gli lessi la lettera. Mi abbracciò, mi fece sedere in braccio a lui. Io sentii il mio corpo fremere. Alla fine ci baciammo. Sulla bocca. E non era certo un bacio da ragazzini. Mi disse di andarlo a trovare a Santa Barbara, dove viveva. E, prima di andarmene, mi chiede se volevo andare da lui, in albergo. Non lo feci (...) Avrebbe perso quella dimensione magica, da mito", ha raccontato a Chi.
Fonte foto: instagram.com/cinetecabologna/
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