Già sappiamo che l'immaginazione di Guillermo Del Toro è sconfinata e ce lo ha dimostrato in tanti film e anche nella sua ultima fatica cinematografica, The Shape of Water, con la realizzazione di una creatura particolare, affascinante e misteriosa. L'anfibio, però, non è l'unico personaggio partorito dalla fervida immaginazione del cineasta: in diversi film, infatti, il regista ha dimostrato di saper dar forma a tante creature particolari. Scopriamole insieme.
Guillermo Del Toro, le creature più spaventose realizzate dal regista
Partiamo da Il labirinto del Fauno del 2006, che è caratterizzato da una serie di creature memorabili, tra queste la più inquietante è quella del Fauno: pelle grigia e fredda, corna diaboliche di una capra e un corpo fatto di muschio, viti e alberi, il Fauno (interpretato da Doug Jones) è una creatura minacciosa. Il Fauno sembra al tempo stesso tenero e freddo, affidabile e traditore. Passiamo, poi, a The Pale Man, l'Uomo Pallido, una creatura viscida e cadente, interpretata, ancora una volta, da Doug Jones. La creatura probabilmente non fa molto - si agita e sibila semplicemente mentre insegue lentamente Ofelia nella sua camera - ma la sua strana fisicità e l'indimenticabile collocazione dei suoi occhi al centro dei palmi crea un mostro oscuro. Passiamo al The One Who Sighs di The Devil's Backbone, film horror gotico del 2001: "quello che sospira" è un ragazzo spettrale la cui malaticcia testa bianca è coperta di crepe che si sfaldano ed è avvolto da un'alone di sangue fluttuante. Sembra tragicamente intrappolato nel momento della sua morte. Sebbene sia terrificante, con la sua pelle grigia e gli occhi moribondi, è difficile essere troppo spaventati da un bambino che non sembra tanto uno spettro inquietante, ma è più simile a una figura di porcellana impregnata d'acqua e danneggiata. Molto più tragico che terrificante. Facendo un salto al 1993, vediamo nel film Cronos la presenza dell'Ancient Bug Device, un dispositivo che, tecnicamente non è un mostro, ma un device animato e soprannaturale che il regista ha creato legandolo al mito dei vampiri. Quando viene attivato, il dispositivo dorato prende la forma di un insetto, agganciandosi al suo supporto ed estraendo il sangue, per poi trasformarlo in un intruglio. Questo processo di filtraggio alchemico dà all'utente la vita eterna. Nel 2001, il regista ha realizzato Blade II dove siamo introdotti ai The Reapers, nuova razza di vampiri con una sete di sangue tale, da minacciare l'estinzione della popolazione umana. Per salvare l'umanità, Blade deve mettersi in combutta con gli stessi vampiri che ha giurato di uccidere nel tentativo di sopravvivere. Questi squilibrati succhiatori di sangue hanno rinunciato le tradizionali zanne in favore di una serie di mascelle sconvolgenti che si staccano e che hanno zanne e una bocca parassitaria con al centro ulteriori denti.
Guillermo Del Toro di The Shape of Water e la sua fervida immaginazione
Le creature che vi abbiamo illustrato sono solo una parte concepita dal regista. Se facciamo un salto al 2010, infatti, al film Non avere paura del buio troviamo le Fatine dei denti. Nel film per la TV del 1973, le creature goblin sono liberate da una curiosa sposina che si trasferisce in una villa vittoriana. Aggiungendo alla storia un bambino nel suo remake del 2010, e dando ai mostri una bizzarra fame di denti umani, Del Toro infonde alla storia un senso di paura che si nutre delle nostre esperienze legate all'infanzia. Proseguiamo, citando Pacific Rim del 2013: il film è pieno di epiche creature rettiliane conosciute come kaiju, quello che cattura, però, maggiormente l'attenzione è Leatherback. Il mostro non è il primo kaiju che i giganteschi jaeger robotici combattono, né l'ultimo, ma in Leatherback, del Toro riesce a infondere tutto lo spirito dei mostri classici del cinema giapponese, mediante un aspetto più demoniaco e scientificamente plausibile, rendendo Leatherback più intimidatorio rispetto ad altri mostri che lo hanno preceduto. In Mimic del 1997 troviamo Cockroach Monster che appare nella pellicola per brevi momenti e che, come ogni buon mostro, è più spaventoso quando non è visto. Rappresenta un insetto predatore progettato per dare la caccia agli scarafaggi che sfuggono al controllo, imitando i suoi predatori, un mix grottesco di umani e insetti. Come non ricordare, poi, Mr. Wink di Hellboy II: The Golden Army del 2008: costruito come un carro armato e chiamato come un orsacchiotto, il signor Wink è un troll gigantesco, alto sette piedi, con la corporatura e la faccia di un gorilla e le zanne di un cinghiale, creato da del Toro per essere fedele al Principe Nuada. Wink è goffo e mostruoso rispetto al suo padrone, il flessuoso ed elegante Nuada, che compensa ciò che gli manca in termini di forza bruta. La sua arma preferita è una mano meccanica che può sparare e lanciare una catena attaccata al suo braccio.
L'Angelo della Morte, personaggio gotico dalla delicata fragilità
In Hellboy II: The Golden Army del 2008, troviamo l'Angelo della Morte che appare solo brevemente nel film e ricorda le prime creazioni di Del Toro come il Fauno e l'Uomo Pallido, anche perché tutti e tre sono interpretati da Doug Jones. L'Angelo della Morte è scheletrico e gotico, caratterizzat da due ali nere che escono da una tunica lacera, trasmettendo una presenza imponente, mentre la sua voce affannata e i movimenti esili suggeriscono un'antica fragilità. Come l'Uomo Pallido, gli mancano gli occhi dove dovrebbero essere e la metà superiore della sua faccia è sostituita da una piastra ossea, mentre dozzine di occhi da rettile adornano le sue ali.
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