Giovedì 8 giugno 2017 uscirà in tutte le sale cinematografiche il nuovo film di Rama Burshtein, il secondo per l’esattezza, con cui la giovane regista continua a descrivere e veicolare gli elementi fondamentali della propria religione e cultura ebraica. Un appuntamento per la sposa, è incentrato su un momento fatidico per la vita di una giovane israeliana: il matrimonio
Un’artista “praticante”
Ebrea ortodossa praticante, la regista ha voluto realizzare un altro film incentrato sul matrimonio. Anche la sua opera prima, La sposa promessa, infatti, lo era. La differenza è che se nel primo i toni erano drammatici, questa volta la giovane autrice racconta una commedia brillante, piena di scene comiche e momenti surreali. Due maniere diverse per raccontare i sogni e i desideri delle giovani donne, prossime al fatidico sì.
La carriera registica di Rama Burshtein
Classe 1967, Rama Burshtein nasce a New York per poi trasferirsi con la famiglia, quando ha solo tre anni, a Tel Aviv. Qui, nel 1995, si diploma alla Sam Spiegel Film and Television School di Gerusalemme, dove impara i segreti del mestiere per diventare una brava regista. L’autrice ha impiegato 15 anni prima di poter portare a termine la lavorazione della sua opera prima, presentata poi alla 69esima Mostra Internazionale di Venezia nel 2012. La sposa promessa è un’opera molto delicata, che è riuscita a conquistare sia il consenso del pubblico che quello della critica. Il matrimonio è certamente un argomento a cui la regista è molto legata: esso continua ad essere l’elemento fondamentale dei suoi lavori. Sposata con tre figli, Rama Burshtein cerca, per mezzo dei suoi film, di raccontare i pregi e i difetti della propria cultura, e delle donne e uomini che la popolano.
Sia in toni ironici che drammatici, l’autrice racconta così un mondo a noi ancora sconosciuto.
Fonte foto copertina: facebook.com/icinemaniaciblog/
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