Lamù, la sexy aliena protagonista dell'omonimo anime, compie 35 anni

Il 14 ottobre 1981 la tv giapponese Fuji Television mandava in onda per la prima volta l’anime Lamù

Lamù è un anime di 195 episodi tratto dal manga, pubblicato tre anni prima che era stato creato da Rumiko Takahashi (Ranma 1/2 e Inuyasha), e aveva come protagonista una sensuale aliena dai lungi capelli azzurri (tra i quali spuntano minuscole corna) vestita solo da un sexy bikini e stivali tigrati: sensualità e ambiguità furono i due punti fondamentali per lo sviluppo della trama e dei personaggi garantendo così un grande successo.

Nel 1983 arrivò per la prima volta in Italia con Lamù, la ragazza dello spazio senza nessuna censura forse perchè rimase visibile solo nelle tv locali: dall'emittente campana Telecapri al circuito Euro TV di Callisto Tanzi (diventato poi Odeon TV). Moltissime le repliche mandate in onda dal 1983 al 2005 e nel 1988 arrivarono anche nuovi episodi dal Giappone dal titolo "Superlamù". 

Sembra che le reti più importanti avessero rifiutato la serie costringendola così a reti più locali o private: fu forse anche questo suo rimanere un anime “di nicchia” a contribuire al suo mito, che alla fine, anni dopo, ha avuto la sua consacrazione su Sky, che l’ha finalmente inserita nella sua programmazione.

La trama: gli alieni, in questo caso il popolo degli Oni, invadono la Terra con lo scopo di conquistarla. Ma lasciano una speranza agli esseri umani: se uno di loro riuscirà a toccare le corna di Lamù, la figlia del capo degli Oni, la Terra sarà salva. Lo stratagemma che utilizza Ataru (il giovane prescelto) per toccarle le corna è strapparle il reggiseno per distrarla e rallentarla.

Inutile dire che Lamù piacque subito ai telespettatori grazie alla sua bellezza ed al suo provocante costume tigrato e divenne il sogno sexy dei ragazzi degli anni Ottanta.

La versione italiana dell'anime aveva una una sigla molto orecchiabile di cui però nessuno ancora oggi conosce ne il cantante ne l'autore. Dal 1999 la sigla ufficiale è diventata “Mi hai rapito il cuore, Lamù” di Stefano Bersola.

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