The One Piece, il nuovo anime annunciato da Netflix, potrebbe essere in cantiere ormai da tempo. Ecco cosa sappiamo.
I fan di One Piece, probabilmente, sapranno già che Netflix ha annunciato da poco un nuovo anime che sarà anche un riadattamento della serie originale.
Il titolo sarà The One Piece e, anche se al momento non si sa ancora nulla, sono emersi nuovi dettagli sullo studio Wit che sarà anche quello che se ne occuperà. Scopriamo, quindi, quali sono le novità a riguardo. Attenzione: da qui in poi il testo può contenere spoiler.
The One Piece: cosa sappiamo del nuovo anime di Netflix
Questo è un tweet con l’annuncio del nuovo anime.
Dopo il successo del live action di One Piece, sembra che Netflix abbia deciso di investire sul franchise e che per farlo non stia badando a spese. Durante il Jump Festa, infatti, è stato annunciato il nuovo progetto che, come accennato, sarà in collaborazione con Wit Studio. La notizia particolare è che da alcune indagini è emerso che il progetto potrebbe essere ormai in stadio avanzato e che, quindi, si pensava all’anime ancor prima di essere certi del successo del live action.
È quindi probabile che il progetto sarà più corposo di quanto si era pensato in un primo momento e che rivesta un ruolo più importante di un semplice adattamento. Dopotutto Wit Studio è uno degli studi di animazione più famosi, grazie a serie come L’attacco dei giganti e Spy x Family. Per questo motivo, anche se in mancanza di altri indizi le aspettative iniziano a essere tante. Soprattutto per la visione di un trailer che sia in grado di mostrare il character design offrendo al contempo una visione d’insieme in grado di svelare qualche aspetto sulla nuova serie.
Quando aspettarsi la seconda stagione del live action
Mentre si attendono novità sul nuovo anime, i fan si chiedono quando sarà possibile poter vedere anche la seconda stagione. A causa dei ritardi provocati dai vari scioperi del settore, infatti, pensare a una data è davvero difficile. Se tutto va bene la seconda stagione potrebbe arrivare entro la fine del 2024.
Altrimenti, il rischio è quello di arrivare al 2025. Di sicuro, nei prossimi mesi arriveranno nuove notizie a riguardo e la speranza è quella di averne di positive.