La recensione del film Arrivano i Prof, una commedia divertente e anarchica che strizza l'occhio al cinecomics
Non tutti vorrebbero tornare sui banchi di scuola, anche se il film Arrivano i Prof, nelle sale italiane per la prima volta dal 1 Maggio 2018 (distribuito da 01 Distribution), propone questo viaggio nel tempo, tra nostalgia e divertimento. Dopo 2Night e Monolith, il regista Ivan Silvestrini sceglie la formula della commedia per raccontare una storia leggera e ironica ispirata al film francese Los Prof del 2013, a sua volta basato su un fumetto di successo. Nell’aria c’è odore di vacanze, ma solo per gli studenti italiani che hanno superato l’anno scolastico con dei buoni voti. Al liceo Alessandro Manzoni, in particolare, ogni anno la percentuale dei bocciati supera di gran lunga quella dei promossi e, se non si attuano dei provvedimenti per migliorare la situazione, non ci sarà altra scelta che chiudere la scuola per sempre. Così il Provveditore ha un’idea bizzarra: propone al Preside di assumere alcuni dei professori peggiori d’Italia, perchè forse l’unico modo per far migliorare quelle classi anarchiche è affidare “gli studenti peggiori ai peggiori professori". L’obiettivo è raggiungere almeno il 50% di promossi. Solo così sarà possibile rimandare la chiusura del liceo considerato il peggiore del paese.
Arrivano i Prof: un cast eccentrico e divertente
Claudio Bisio è l’eccentrico professore di matematica Locuratolo, dal look new age e appassionato di videogiochi. Con i sandali sempre ai piedi e una collezione di camicie fantasia alquanto discutibili, fuma insieme agli studenti ed è convinto che l’insegnamento è possibile anche con metodi alternativi, come l’uso della Playstation. Lino Guanciale insegna storia nei panni del professor Cioncoloni, appassionato dell’antica Roma e grande fan di Cesare. Tecnicamente non potrebbe ancora insegnare perchè lo hanno rimandato tantissime volte all’esame di abilitazione, ma il liceo Manzoni passa sopra questi dettagli e lo chiama all’azione. La simpaticissima Maria De Biase, che abbiamo conosciuto sul palco di Zelig, interpreta la professoressa di inglese Melis, che ha un comportamento alquanto violento e diretto con gli studenti.
Quando qualcuno in classe sbaglia la pronuncia di una parola lei lo prende come un’offesa personale e comincia a lanciare gessetti colorati ai malcapitati. Maurizio Nichetti è uno scienziato pazzo incompreso che viene chiamato per insegnare, ma i suoi esperimenti causano continue esplosioni e mettono in pericolo chiunque gli capita intorno. Infine Alessio Sakara è il professore di educazione fisica Davide Golia (ogni riferimento è puramente casuale, o forse no) e sottopone gli studenti a degli allenamenti degni dell’esercito, con inevitabili conseguenze. Insieme a questo gruppo pericoloso e bizzarro l'affascinante Shalana Santana che stordisce tutti con la sua bellezza e Pietro Ragusa come il professore di filosofia che nessuno capisce quando parla, tra metafore e riflessioni esistenziali. Il cast è sicuramente un punto di forza del film, con Bisio ironico come sempre, Guanciale ingenuo e irresistibile, e la carismatica Di Biase che utilizza la sua comicità nel modo migliore.
Arrivano i Prof: un film corale in stile cinecomics
Una squadra imprevedibile e senza freni che accetta il duro compito di salvare un liceo in difficoltà, anche se i loro metodi alternativi contribuiscono a realizzare una commedia colorata e divertente all’insegna dell’anticonformismo. Silvestrini fa scendere in campo una rosa di personaggi eccentrici che, nonostante i loro limiti, credono nell’insegnamento. Come degli Avengers didattici avanzano fieri e determinati verso il loro destino, senza sapere i progetti nascosti del Provveditore e il futuro del liceo Manzoni già in parte stabilito a tavolino. Arrivano i Prof è un film che utilizza sketch comici che si avvalgono di effetti speciali pop, molto legati all’estetica del fumetto, anche se l’effetto non è sempre del tutto convincente. Anche se vengono inseriti nella sceneggiatura momenti di riflessione sul futuro delle giovani generazioni dopo la maturità e altre domande sulla voglia di conoscenza e la volontà di cambiare, il film si esaurisce velocemente e non va oltre la commedia estiva superficiale e poco originale. Alcune frasi ad effetto sono inserite a forza, provocando uno stordimento del pubblico che, dopo alcune scene, tende ad annoiarsi. Più adatto ad un pubblico di teenagers che può ridere delle numerose situazioni esilaranti, mentre si domanda se la scuola serva davvero per affrontare il futuro.
Arrivano i Prof: Rocco Hunt è lo studente peggiore
Superare la maturità, in fondo, prepara al mondo del lavoro o no? Si potrebbe cambiare qualcosa nell’offerta didattica attuale delle scuole italiane? Sarebbe necessario aggiungere qualche nuova materia utile ad una formazione personale, oltre a quella culturale? Queste sono alcune domande che Arrivano i prof invita a formulare, tra una risata e l’altra. “Bisognerebbe creare un ‘link’ vero tra scuola e lavoro, i ragazzi dovrebbero essere presi per mano, non abbandonati. Mia cugina – si è brillantemente laureata e fa la cameriera, io sono in partenza per Londra per fare un concerto e sotto il palco troverò certamente molti italiani che sono stati costretti ad andare via” ha raccontato in un’intervista Rocco Hunt, che interpreta lo studente più problematico e irriverente del Manzoni, che si ribella alle regole e vuole trascinare con lui anche gli altri.
Le polemiche intorno al sistema scolastico italiano sono continue protagoniste sui giornali e in televisione, e questo ha spinto sicuramente Silvestrini a raccontare questa storia. Tuttavia non riesce a distinguersi, e il risultato è una commedia corale che fa ridere a tratti, ma non aggiunge niente di nuovo al cinema italiano attuale. La sua regia è stata messa alla prova con gli interessanti e coraggiosi lavori precedenti, per poi restare imprigionata nelle convenzioni e nella tradizione. Arrivano i Prof sembra più un film per la tv o lo script di una possibile fiction di successo, ma sul grande schermo non trova la sua dimensione ottimale.
Il ritmo è dinamico e la cornice è studiata per attirare i giovani, ma il contenuto non è strutturato nel dettaglio, perdendo qualcosa lungo il percorso. Un'occasione per farsi due risate in compagnia, senza aspettarsi molto di più, anche se Bisio non sembra d'accordo e afferma: "Un film anomalo. Leggo tanti copioni e molte commedie cercano una profondità presunta, il lavoro di Silvestrini non la cerca, la trova". A voi l'ardua sentenza.
Voto: 6