Happy End, le fantasie morbose e l'indifferenza della borghesia europea

A cinque anni da Amour, Michael Haneke propone Happy End, un film in cui ipocrisia borghese e immigrazione si incontrano e scontrano.

A cinque anni di distanza dal suo indiscusso capolavoro, Amour, Michael Haneke dirige un nuovo lungometraggio, dal titolo Happy End. La storia è calata nello scenario della città di Calais.

Un luogo invaso da rifugiati che invadono le strade della città portuale nella speranza di attraversare l'Eurotunnel e trovare una nuova speranza per la propria esistenza. Un tema attuale e drammatico che si sviluppa su uno sfondo prettamente borghese, rappresentato dalla famiglia agiata dei Laurent, che poco si cura di queste urgenze sociali.

I componenti di questo ricco parentato, infatti, sono solo interessati alle loro ambizioni inconsistenti e a sfogare i propri istinti morbosi e le proprie frustrazioni. 

Happy End, Hanneke e il racconto della borghesia indifferente 

Il film inizia con la bambina che riprende la madre con lo smartphone mentre è impegnata a prepararsi per la notte: comunica ai suoi seguaci che è una donna odiosa e che, verso di lei, non ha messo in atto altro che angherie. Per questi motivi, il padre le aveva lasciate anni prima. 

Dopo anni, il padre la riaccoglie nella sua famiglia, ossia dei Laurent, dandole, però un benvenuto estremamente freddo: la ragazza è sola, poiché la madre è costretta in ospedale. Da qui si sviluppa l'intera trama che non segue strade semplici e lineari: la comprensione dell'intera struttura è affidata completamente allo spettatore, il quale deve seguire bene lo svolgersi degli eventi per poter comprendere lo sguardo cinico e misantropo che si cela nella narrazione. 

Il voyeurismo tecnologico è molto forte nella pellicola del cineasta autriaco che osserva i personaggi (e li fa osservare anche allo spettatore) da una certa distanza, sia emotiva che fisica, filtrata ulteriormente dal mezzo tecnologico, che sia uno smartphone o un computer). 

Humor nero e cinismo

Sui protagonisti cade la scure di un umorismo cupo, malvagio, poiché ai protagonisti viene riservato solamente uno sguardo punitivo e null'altro. Nel cast troviamo Jean-Louis Trintignant e Isabelle Hupper: la prima clip del film è stata presentata lo scorso 17 maggio. 

Fonte immagine in evidenza: https://www.facebook.com/michaelhanekeHappyEnd/