"Il nastro bianco" è un film drammatico del 2009, pluripremiato con la Palma d'Oro al Festival di Cannes come Miglior Film, vincitore all'European Film Awards come Miglior Film, Miglior Regista e Miglior Sceneggiatura, e vincitore del Golden Globe del 2010 come Miglior film straniero.
E' ambientato in Germania nel 1913, e narra accadimenti piuttosto strani che coinvolgono le vite di alcune famiglie, alle soglie dello scoppio della prima guerra mondiale.
Il medico del paese, interpretato dall'attore Rainer Bock, subisce una misteriosa caduta da cavallo; il barone, l'attore Ulrich Tukur, perde in un'inspiegabile incendio il suo fienile ed il figlio viene appeso a testa in giù nel mulino; il bambino disabile della lavatrice, l'attrice Susanne Lothar, viene brutalmente picchiato.
Il Pastore protestante, rigoroso e severo, predica la purezza morale, imponendo ai figli di mettersi al braccio un nastro bianco.
Solo Christian Friedel, nella parte del Maestro della scuola del paese, voce narrante del film, cercherà come un "vecchio saggio" di scoprire e dare una spiegazione a queste violenze.
Michael Haneke è alla regia di questo splendido film e ne cura anche la sceneggiatura.
Figlio dell'attore e regista Fritz Haneke e dell'attrice Beatrice Degenschild, nasce a Monaco di Baviera nel 1942, in Germania, ma passa la sua infanzia e adolescenza a Wiener Neustadt, in Austria, ove si laurea all'Università di Vienna in psicologia e filosofia.
Negli anni settanta è regista free-lance di creazioni televisive e teatrali.
Il debutto cinematografico risale al 1989 con "Il settimo continente", dove s'ispira a fatti di cronaca nera riguardanti il tragico destino di un'intera famiglia.
Le disavventure di un ex soldato, Andreas Pum, interpretato da Branko Samarovski, costituiscono la trama del film di Haneke del 1993, "Die Rebellion", mentre d'ispirazione totalmente kafkiana è la storia di K., l'attore Ulrich Mühe protagonista de "Le Château" del 1997.
La prima Nomination alla Palma D'Oro di Cannes risale allo stesso anno con "Funny Games", giochi perversi di due psicopatici nei confronti di una famiglia tenuta in ostaggio, e successivamente con il film "Code Unknown" del 2000.
Nel 2001 Haneke vince il Gran Premio Speciale della Giuria di Cannes, con "La pianista", descrivendo le insensate e malsane concezioni dell'amore di una donna, e nel 2013 il meritatissimo Oscar come Miglior Film straniero con "Amour", del 2012.
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