Il Corriere - The Mule: Clint Eastwood e i suoi personaggi non sono mai troppo vecchi

Il Corriere - The Mule racconta la storia di un quasi novantenne che diventa un corriere della droga di un cartello messicano

Clint Eastwood è tornato a vestire i panni dell’attore, cosa che non faceva dal 2012 quando ha recitato in Di nuovo in gioco di Robert Lorenz. Lo ha fatto in un film da lui stesso diretto, Il Corriere - The Mule: spesso nella sua lunga e gloriosa carriera ha vestito il doppio ruolo di protagonista e regista ma dal 2008, dopo il successo con Gran Torino, aveva deciso di accantonare questa tradizione tanto da tagliare, dalla versione finale di American Sniper, anche il cameo in cui appariva. Rivedere Clint Eastwood sul grande schermo è, come al solito, un’esperienza che non lascia indifferenti: perché se è vero che gli anni passano e le rughe segnano sempre di più il volto dell’attore, è altrettanto vero che il suo sguardo continua a trapassare lo schermo, che i personaggi da lui interpretati non sono mai banali e che riesce a metterne in risalto i vari aspetti caratteriali. Il suo Earl Stone, protagonista di Il Corriere - The Mule, è l’insieme di tutte queste caratteristiche. 

Il Corriere - The Mule: una storia vera americana

In questo caso il compito di Clint Eastwood è in parte facilitato dal fatto che quella raccontata nel suo film non è una storia creata appositamente per il cinema (come la sorprendente trama potrebbe far pensare) ma si basa su persone e fatti realmente accaduti. Earl Stone, nome di fantasia, altri non è che la versione cinematografica di Leo Sharp, un reduce della seconda guerra mondiale che, all’età di quasi 90 anni, fece il correre della droga per il cartello messicano di Sinaloa.

Non proprio il classico pensionato. Clint Eastwood, che al momento dell’uscita del film di anni ne aveva già superati 88, ha scelto di portare al cinema questa storia americana, una storia ben diversa da quelle raccontata con i suoi Million Dollar Baby, Gran Torino o nelle altre sue pellicole. 

Il Corriere - The Mule: il ritmo del film segue quello della storia

I film diretti da Clint Eastwood solitamente non si distinguono per il loro ritmo frenetico ma Il Corriere - The Mule non si può nemmeno definire una pellicola lenta. Piuttosto segue un andamento costante. Un po’ come il modo in cui Earl Stone guida il suo pick-up carico di droga per le strade degli Stati Uniti: rispetta i limiti di velocità, non passa con il semaforo rosso e non commetta alcuna infrazione al codice della strada. Tutti elementi che gli permettono di diventare il perfetto corriere della droga, introvabile per le forze di polizia.

Ma così come il film subisce all’improvviso delle accelerate nel proprio ritmo che creano della curvature alla linea retta della pellicola, anche Earl Stone spesso è autore di deviazioni dalla strada che dovrebbe percorrere con la sua auto che ci permettono di comprendere meglio l’uomo Earl Stone.

Il personaggio interpretato da Clint Eastwood non è un criminale, ma è un uomo che nella sua vita ha sempre messo davanti il lavoro alla famiglia ritrovandosi, negli ultimi anni della sua vita, separato dalla moglie, con una figlia che non gli rivolge nemmeno la parola. In un solo termine: solo. Cerca così di rimediare ai suoi errori e per farlo, senza quasi rendersene conto diventa uno dei più importanti e ricercati corriere della droga. 

Il Corriere - The Mule, il cast: Clint Eastwood domina la scena

Clint Eastwood è dal primo all’ultimo minuto di Il Corriere - The Mule, la star del film: è lui a prendersi la scena, a catalizzare tutta l’attenzione dello spettatore, tanto che la presenza nel cast di vere e proprie star come Bradley Cooper, Michael Pena, Andy Garcia o Laurence Fishburne quasi non si nota. A proposito del cast, merita una citazione il fatto che a interpretare Iris Stone, la figlia del protagonista, è Alison Eastwood, la vera figli di Clint Eastwood. In conclusione, Il corriere - The Mule è un film che vi consigliamo di vedere. 

Voto: 7

Frase
“La famiglia è la cosa più importante, non fate come me. Ho anteposto il lavoro alla famiglia. Pensavo fosse più importante essere qualcuno da un’altra parte invece del fallimento vero a casa mia. Sono stato un pessimo padre, un pessimo marito. Ho rovinato tutto”.

Fonte foto di copertina e fonte foto film: https://www.facebook.com/TheMuleFilm/