Macchine Mortali: la pura azione trasformata in film

Con il suo Macchine Mortali Christian Rivers ha tradotto nel miglior modo possibile per il cinema in concetto di azione

Se è la pura azione che cercate in un film, allora Macchine Mortali è quello che fa per voi: un po’ come in Mad Max: Fury Road (entrambi i film, tra l’altro, sono ambientanti in un futuro distopico post apocalittico), ciò che colpisce del film  Christian Rivers è il continuo movimento, la quasi totale assenza di punti morti, di scene in cui i dialoghi o i panorami si ergono a protagonisti. E sono proprio le macchine, questa volta non intese come auto, moto, camion o altri classici mezzi di trasporto ma come le gigantesche città attraversano l’Europa su enormi cingolati, a dare quel senso di costante e inarrestabile azione. La trama non colpisce particolarmente e non perché la storia tratta dal romanzo di Philip Reeve sia banale (non lo è affatto), quanto per il fatto che la mole di personaggi da presentare e di fatti da raccontare è troppo ampia per poter essere tutto srotolato su una pellicola della durata di poco più di ore. Ma proprio quell’azione che fa immergere lo spettro nel film senza dargli quasi mai il tempo di prendere fiato mette in secondo piano tutto il resto e fa di Macchine Mortali un film da gustare. 

Macchine Mortali: un film troppo corto per la storia che racconta 

Il produttore dell’opera cinematografica di Christian Rivers è Peter Jackson, uno che di colossal se ne intende, come dimostra la trilogia de Il Signore degli Anelli da lui diretta. E se non proprio con una trilogia, Macchine Mortali sarebbe potuta essere sviluppata magari con due film, in modo da permettere di spiegare meglio alcune situazioni e far conoscere certi personaggi in maniera più approfondita rispetto a quanto fatto.

In un’epoca in cui le serie TV sono salite alla ribalta e i film tratti dai romanzi sono spesso allungati più del dovuto per raddoppiare gli incassi ai botteghini, in Macchine Mortali questo lavoro non è invece stato fatto. Ma se è vero che certi aspetti della trama avrebbe potuto beneficiare di uno sdoppiamento della pellicola, è altrettanto vero che quell’azione e quel costante movimento lodato in precedenza ne sarebbero stati penalizzati. 

Macchine Mortali: un cast giovane ma di grande talento 

Un altro merito che ha Macchine Mortali è quello di aver valorizzato un’attrice come Hera Hilmar, artista islandese classe 1988 finora sconosciuta ai più ma che sembra destinata ad avere una grande carriera davanti a sé. Nel film di Christian Rivers interpreta il ruolo della protagonista, Hester Shaw, un personaggio misterioso, caratterizzato da una vistosa cicatrice che le segna il volto e da una bandana rossa che tiene davanti alla bocca  che non fa che aumentare il senso di mistero.

Macchine Mortali potrebbe segnare un punto di svolta nella carriera di Hera Hilmar, vista l’ottima interpretazione dell’attrice. Un ruolo importante nel film lo ha anche Robert Sheehan, che veste i panni di Tom Natsowrthy, un ragazzo che lavora nel museo di Londra ma che coltiva il sogno di una vita più avventurosa come aviatore: una vita che, un po’ a sorpresa, si ritroverà ad avere. Completano poi il cast Hugo Weaving, Stephen Lang e Jihae. 

Macchine Mortali: Peter Jackson è sempre una garanzia 

In conclusione, se quello che cercate è un film non impegnato, adrenalico, senza pause o scene morte, allora Macchine Mortali è la pellicola che vi consigliamo di vedere. Peter Jackson in questo fa da garante e Christian Rivers, che per chi non lo sapesse è stato aiuto regista dello stesso Jackson in Lo Hobbit - La desolazione di Smaug e Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate, sembra aver imparato bene dal suo maestro. Macchine Mortali è certamente uno dei prodotti cinematografici più interessanti arrivati nelle sale alla fine del 2018. 

Voto: 7

Frase:

“Sessanta minuti è quanto è bastato per condurre l'umanità praticamente sull'orlo dell'estinzione, ma l'uomo si è mobilitato, è nata una nuova era, l'era delle grandi città predatrici: chi è più veloce, sopravvive”.

Fonte foto di copertina e fonte foto interna: https://www.facebook.com/MacchineMortali/