The First Day of my Life: Paolo Genovese, regista di Perfetti sconosciuti, sbarca a Hollywood

Il regista di Perfetti sconosciuti è pronto per esordire ad Hollywood con il film The first day of my life. Il film, un dramma con protagonisti 4 aspiranti suicida, è stato scritto dallo stesso Paolo Genovese

Perfetti sconosciuti è stato un successo globale, in Italia ha incassato 16 milioni di euro. Il film di Paolo Genovese, dove una tranquilla cena tra amici si trasforma in un putiferio tutto smartphone e bugie, ha raggiunto una distribuzione internazionale e ora, reduce anche di quel successo, il regista romano è pronto per il suo debutto nella regia di un cast internazionale. Il film si intitolerà The first day of my life, un dramedy incentrato sul tema del suicidio che riecheggia le atmosfere del classico La vita è meravigliosa di Frank Capra. Il film sarà ambientato a New York ed avrà 4 storie che si intrecciano.

The First Day of My Life, dal libro al film

The first day of my life è basato sull'omonimo libro scritto dallo stesso Paolo Genovese (edito in lingua italiana con il titolo di Il primo giorno della mia vita). Il film ha come protagonisti un uomo, due donne e un ragazzino, convinti di aver toccato il fondo. Il quartetto incontrerà un personaggio misterioso il quale gli regala sette giorni per scoprire come sarebbe il mondo senza di loro. E, se possibile, per innamorarsi ancora della vita. L'ultimo giorno della settimana i quattro potranno scegliere se continuare a vivere o gettarsi dal Manhattan Bridge. I quattro personaggi sono Emily, ex ginnasta olimpica ora in sedia a rotelle, Aretha, agente di polizia dal passato doloroso, Napoleon, attore teatrale di successo a New York e Daniel, baby star della pubblicità.

Paolo Genovese sbarca ad Hollywood

Il cast degli attori di The first day of my life saranno americani, ma non si sa nulla di più su chi prenderà parte al progetto, ma il regista ha detto che vuole attingere dai grandi talenti delle serie tv americane. Paolo Genovese girerà a New York prossimamente: il regista ha trascorso due mesi negli States per scegliere ambientazioni e location. "E' quasi un manuale di sopravvivenza” ha dichiarato il regista di Perfetti sconosciuti a Variety. “Avevo bisogno di scrivere qualcosa che fosse pieno di gioia, anche di suicidio si tratta, qualcosa che desse senso alla vita. Credo che sia qualcosa di cui le persone hanno bisogno."