'Punto di non ritorno - Before the Flood', qualche curiosità sul documentario con Leonardo DiCaprio

Un piccolo approfondimento su Punto di non ritorno - Before the Flood, documentario diretto da Fisher Stevens, con Leonardo DiCaprio.

Punto di non ritorno - Before the Flood è un documentario del 2016, diretto da Fisher Stevens e che tratta la spinosa questioen del cambiamento climatico. All'interno di questo docu-film, a scendere in campo è Leonardo DiCaprio, che intervista le principali personalità del pianeta, parlando con loro dei mutamenti che coinvolgono la Terra. 

Punto di non ritorno - Before the Flood, il documentario sul cambiamento climatico

Dalla fine degli anni '90, Leonardo DiCaprio ha parlato del surriscaldamento globale, dell'innalzamento del livello del mare, degli incendi boschivi e della fauna selvatica in via di estinzione. Il documentario Punto di non ritorno - Before the Flood, diretto da Fisher Stevens, è per molti versi, il punto piùmalto della difesa del nostro pianeta. È un tentativo per aiutare le persone ad avere chiara la problematica e seria situazione del cambiamento climatico che, dal 2016, è peggiorata ulteriormente.

L'attore premio Oscar si sposta in tutto il mondo per offrire alle persone una visione più ampia possibile del cambiamento climatico. Si dirige verso la foresta pluviale di Sumatra, le nazioni insulari a rischio, l'Artico, la Groenlandia, l'India, la Cina, Miami e molti altri luoghi che sono stati sconvolti dai cambiamenti climatici in questo momento.

La Groenlandia e l'Artico stanno per sciogliersi completamente

La Groenlandia sta per entrare in un ciclo di fusione irreversibile. Il ghiaccio riflette la luce solare e la assorbe. Man mano che il ghiaccio si scioglie, più luce solare viene assorbita, provocando più riscaldamento, in un circolo vizioso. Se la Groenlandia si sciogliesse del tutto, da sola aumenterebbe il livello globale in maniera decisamente notevole. 

L'Artico "è come l'aria condizionata per l'emisfero settentrionale", afferma il dottor Enric Sala nel film. "Se se ne va, cambierà le correnti, i modelli meteorologici, renderà la siccità più catastrofica". Se il surriscaldamento globale continuerà in questo modo e il globo si riscalderà di oltre 4 gradi, si avranno siccità catastrofiche, che influenzeranno i raccolti e del tutto gli ecosistemi marini, con forti tempeste e molto altro ancora.

Il 50% di tutto il corallo è andato perso negli ultimi 30 anni: man mano che gli oceani assorbono CO2, diventano più caldi e attraversano un processo di acidificazione. Entrambi gli eventi rendono più difficile la formazione e la sopravvivenza delle barriere coralline. È probabile che le barriere coralline svaniranno nei decenni a venire, invertendo l'evoluzione di un miliardo di anni. Le barriere coralline sono ecosistemi incredibilmente vibranti, che promuovono una vasta gamma di specie e forniscono cibo a un miliardo di persone in tutto il mondo. Se crollano, significa che un miliardo di persone dovrà trovare una fonte alternativa di cibo.

700 milioni di indiani cucinano con biomassa, ovvero sterco di vacca

Poiché l'elettricità e l'accesso a fonti di calore non sono disponibili per centinaia di milioni di indiani, essi cucinano il cibo con sterco di vacca che genera calore. Ciò significa che ci sono 700 milioni di persone che non fanno ancora affidamento all'elettricità per questa mansione. Dare a queste persone accesso alla rete, aumenterà notevolmente l'impatto ambientale, a meno che il passaggio non avvenga con l'energia sostenibile.

Le mucche sono pericolose per l'ambiente, in quanto consumano molte risorse ed emettono molti gas pericolosi a effetto serra. Negli Stati Uniti, il 47% del territorio è dedicato alla produzione alimentare. Il settanta per cento di questa terra viene utilizzato per coltivare mangimi per il bestiame. Al contrario, l'1% di quella terra viene utilizzato per attuare colture per gli esseri umani. Le mucche emettono continuamente metano, un gas serra 23 volte più potente del carbonio, durante il giorno. 

La Cina è il più grande inquinatore del mondo, ma investe anche di più nell'energia sostenibile. In parte, a causa dei disordini sociali su larga scala, il governo cinese sta investendo rapidamente nelle energie rinnovabili. Nel 2015, la Cina ha rappresentato il 36% degli investimenti mondiali nelle energie rinnovabili.