Soldado: la recensione del nuovo film di Stefano Sollima, sequel di Sicario

Teso, asciutto e senza alcuna barriera morale: Stefano Sollima dirige il sequel di Sicario con maestria e sapienza. Soldado però non tocca le vette di crudo lirismo del film del 2015 Denise Villeneuve

Non era un'operazione semplice da gestire quella del sequel di Sicario, il capolavoro del 2015 di genere thriller, parente al drammatico, ambientato nel mondo della guerra della droga a confine fra USA e Messico. La saga iniziata da Denise Villeneuve ora è passata nelle mani di Stefano Sollima, che ha diretto Soldado, film che si colloca dopo i fatti visti in Sicario. Si tratta di un Thriller teso e asciutto dove lo spettatore si cala ancora una volta nel mondo senza pietà del narcotraffico di confine. Il film è stato presentato in anteprima al Ciné – Giornate estive di cinema 2018 a Riccione grazie alla concessione di 01 Distribution, che distribuirà il film nelle sale italiane nel mese di ottobre 2018.

Soldado: Sollima scelto come erede di Villeneuve

Dopo A.C.A.B. e Suburra, Stefano Sollima esordisce ad Hollywood per il suo terzo lungometraggio. Un'occasione definita come un “sogno” dal regista che si è fatto strada nel panorama dell'audiovisivo internazionale grazie - e forse soprattuto - alla partecipazione in veste di regista nelle serie tv Romanzo Criminale e Gomorra – La serie. Siamo sicuri che il regista romano sia stato scelto per la facilità in cui si muove in storie plumbee, senza salvatori e in cui tutti i valori morali sono andati a farsi benedire. Se il regista sarà stato all'altezza dell'enorme budget messo a disposizione – 35 milioni di dollari e un cast di grandissime star hollywoodiane – e di un'eredità che pesa, sarà il pubblico e gli incassi a stabilirlo. Quel che c'è da dire di Soldado è che il film è livido e minaccioso, si lascia vedere, ma, siccome il paragone è quasi d'obbligo con il film di Denise Villeneuve, non raggiunge di certo il lirismo delle immagini scioccanti di Sicario.

Soldado: la trama

Nella guerra alla droga non ci sono regole. La lotta della CIA al narcotraffico fra Messico e Stati Uniti si è inasprita da quando i cartelli della droga hanno iniziato a infiltrare terroristi oltre il confine americano. In seguito ad un attentato bombarolo, come i più drammatici e attuali attentati della vita reale, sul suolo americano il governo decide di ingaggiare degli ex militari per combattere i narcos. Il capo di questa squadra operativa è l’agente federale Matt Graver (Josh Brolin) che dovrà assoldare il misterioso e impenetrabile Alejandro (Benicio Del Toro) - personaggio che lega Soldado a Sicario - la cui famiglia è stata sterminata da un boss del cartello. Alejandro scatenerà una vera e propria, incontrollabile guerra tra bande partendo dal rapimento della figlia di un boss per scardinare i traffici illegali di droga ed esseri umani oltre il confine del Messico.

Soldado: thriller che non sciocca

Non c'è giustizia che tenga senza che qualcuno si sia sporcato le mani. In questo film si parla di come non si riesca più a distinguere tra il bene e il male, mettendo in mezzo tematiche più che attuali, dalla tratta dei migranti agli attentati terroristici, fino a come i governi trattano le questioni diplomatiche. Come il collega Villeneuve, anche Sollima decide di mettere in scena la feroce guerra tra i buoni e i cattivi nel modo più spietato possibile. In fondo l'aveva detto anche Sollima, la spregiudicatezza è alla base di questo thriller drammatico, tanto da eliminare il personaggio di Emily Blunt, che nel precedente capitolo protava alta la bandiera della giustizia etica e morale. Soldado, per sottolineare questa componente, decide di avvicinarsi pochissimo ai personaggi, a volte quasi imperscrutabili: la camera del regista italiano non vuole scoprire i sentimenti dietro i volti rugosi e segnati da un passato militare e drammatico, si avvicina solo il minimo indispensabile dando spazio a campi lunghissimi e inquadrature realizzate con i droni per mostrare un deserto senza speranza, in cui si sentono solo suoni di esplosioni o il rumore dei mezzi pesanti che vi passano.

Sollima prende in prestito le regole del genere western per mettere in piedi un duello senza scrupoli, né da un lato né dall'altro, dove ci sono uomini che devono agire e pensare allo stesso tempo, perché le titubanze non ripagano: al confine con il Messico devi sempre sapere cosa dire e cosa fare per non finire con una pallottola in testa. Il ritmo del film è dilatato ma non per questo noioso. Rispetto al film precedente Soldado sciocca di meno, non solo perché sappiamo in quale mondo ci andiamo a calare, ma anche per questa eccessiva distanza con cui i fatti vengono mostrati. In più ci sono alcune situazioni che sembrano riuscire ad andare avanti solo per pure questioni di sceneggiatura, momenti che stridono con l'atmosfera a tratti realistica con Soldado è costruito. Non ci sono leccature estetiche, ma Soldado spiazza solo all'inizio, in una delle sequenze da brividi in cui, quella dell'attentato a Kansas City, un come po' ci capita alla tv durante le dirette dei telegiornali che mostrano le immagini degli attentati, da spettatori assistiamo ad una tragedia alla quale per fortuna noi siamo sfuggiti. Il merito di aver unito gli spietati mondi dei narcos e degli attentatori è di Taylor Sheridan sceneggiatore del film e anche di Sicario.

Soldado: cast e personaggi

I personaggi principali di Soldado sono interpretati da Josh Brolin e Benicio Del Toro: il primo un ex militare oggi più vicino ad un mercenario pronto a combattere il crimine per soldi, il secondo, un ex avvocato, oggi mercenario anche lui ma con un cuore che batte, che combatte i narcos mosso da sentimenti vendicatori in nome della sua famiglia sterminata. Ottime le interpretazioni di entrambi alle prese con due antieroi ambigui, ma il film sceglie di seguire più da vicino la storia di Alejandro (Benicio Del Toro), personaggio di gran lunga più interessante che regalerà gli unici momenti in cui si sfiorano buoni sentimenti.

Ci sono altri due personaggi che rappresentano poi il nocciolo di Soldado: i due ragazzi che rappresentano il prodotto di questa guerra del narcotraffico: Isabela Moner (Transformers – L'ultimo cavaliere), che interpreta la figlia del boss che viene rapita, che dal far finta di fare la ribelle all'interno della scuola privata, si ritrova di colpo nel mondo reale, ed Elijah Rodriguez che interpreta un ragazzino che dovrebbe essere moralmente a posto, in fondo vive in America, eppure è lasciato a se stesso e ad un futuro da criminale.

Voto 6.5