Suite francese: uno sguardo al femminile sugli orrori della guerra

Suite francese è tratto dal romanzo scritto Irène Némirovsky, autrice ebrea morta ad Auschwitz nel 1942

Avvicinarsi a un'opera letteraria come Suite francese e tradurla in un film è un compito tutt'altro che semplice da portare a termine. Prima di addentrarci nella pellicola diretta dal regista inglese Saul Dibb è necessario soffermarci sul romanzo da cui è tratta scritto di Irène Némirovsky, autrice ebrea morta nel 1942 nel campo di concentramento di Auschwitz. Suite francese, secondo il progetto originario della scrittrice, sarebbe dovuto essere composto da cinque parti, ma Irène Némirovsky fu arrestata e deportata dalla Francia (nazione dove ha vissuto per quasi tutta la vita, nonostante fosse nativa di Kiev) dopo che aveva terminato soltanto le prime due che consegnò nelle mani delle figlie che riuscirono a nascondersi e evitare gli orrori dei lager nazisti. Suite francese è l'unica opera letteraria scritta da una donna negli anni della seconda guerra mondiale sugli orrori di quel conflitto, il film è la trasposizione cinematografica della seconda parte intitolata Dolce. Il romanzo è uno sguardo al femminile, con protagoniste delle donne su uno delle più terribile guerre mai combattute dall'uomo. Saul Dibb, regista conosciuto in particolare per il film La duchessa, è stato bravo nel mantenere i toni del romanzo e, nonostante qualche arrangiamento necessario per il film, a non privarlo della sua anima. L'anima di Irène Némirovsky.

Michelle Williams rappresenta l'anima di Irène Némirovsky

La protagonista di Suite francese è Lucille Angellier, una donna che vive insieme alla suocera in un piccolo paesino della Francia. Il marito è partito per il fronte ma non è mai tornato. A interpretare questo ruolo è una magnifica Michelle Williams, un'attrice ben diversa da quella che agli esordi della sua carriera vestiva i panni di Jen Lindley in Dawson's Creek. Il suo volto è la tela perfetta per far sì che ogni tipo di emozioni risalti al meglio, lo si era capito già in passato in I segreti di Brokeback Mountain, se ne ha avuto un'ulteriore conferma con questo film. Il suo personaggio è una donna che la società e gli eventi della guerra provano a schiacciare in un ruolo prestabilito a cui lei tenta di ribellarsi: la sua voglia di essere altro da ciò che la società gli ha imposto (il matrimonio, la condivisione della casa con la suocera, l'ufficiale dell'esercito nemico ospite della propria villa) la elevano al rango di icona per tutte le donne, sia quelle presenti nella pellicola, sia quelle che dal cinema o da casa guardano la pellicola vivendo in una società molto diversa da quella che Irène Némirovsky ha conosciuto. Michelle Williams è superlativa nell'interpretare al meglio questo ruolo.

Suite francese, nel cast emerge anche Kristin Scott Thomas

L'altro importante personaggio femminile di Suite francese è l'apparentemente rigida Madame Angellier (la suocera di Lucille) interpretata da Kristin Scott Thomas. L'attrice britannica veste i panni di una donna che si rivela essere nel corso del film molto diversa da quella che appare all'inizio e che in fondo sogna anche lei un mondo completamente diverso da quello che la società e la guerra hanno imposto alle donne negli anni '40. Per quanto riguarda la sua interpretazione, Kristin Scott Thomas si è confermata ancora una volta un'attrice di altissimo livello. Merita infine una citazione anche Matthias Schoenaerts, il protagonista maschile del film che, pur non colpendo l'attenzione quanto hanno fatto le sue due colleghe precedentemente citate, all'interno del contesto generale riesce comunque a emergere.

Suite francese, dal libro al film: la guerra e l'amore visti con gli occhi di una donna

Suite francese è un film che merita di essere visto perché unico nel suo genere: sono tante le pellicole ambientate negli anni della seconda guerra mondiale, ma nessuna racconta il conflitto dal punto di vista femminile. In particolare dal punto di vista di una donna come Irène Némirovsky che, mentre soffriva in prima persona per le atrocità del conflitto e per il suo essere di origine ebrea in una nazione come la Francia occupata dai nazisti, ha gridato il suo desiderio di un mondo e di una società diversa attraverso questo romanzo che, a causa della follia umana, è rimasto incompiuto. Suite francese non è neanche semplicemente l'ennesima storia di un amore impossibile, in questo caso quella tra la una donna francese e un ufficiale tedesco: è molto di più e per questo va visto.

Voto: 7

Frase:
“Noi due ci rivedremo ancora. E non sarò un soldato. Non mi riconoscerà nemmeno”.

Fonte foto interna: facebook.com/SuiteFrancaiseUK