Un viaggio tra le serie poliziesche italiane: grazie a protagonisti celebri o alla fama dei romanzi, i polizieschi italiani catturano sempre il pubblico.
Il successo di alcune serie poliziesche italiane rispecchia le concrete esigenze sociali, gli input culturali e l’evoluzione storica del pubblico, ma una cosa è sicura: il genere poliziesco è sempre molto presente fra le serie televisive italiane, e incontra sempe l'apprezzamento del grande pubblico. Anche in un periodo dominato dalle produzioni americane, fra le migliori serie TV poliziesche spiccano anche molti lavori italiani, che spesso si contendono il prime time delle principali emittenti con le concorrenti d'oltreoceano.
Ecco una selezione delle fiction pliziesche italiane che negli anni hanno riscosso maggior successo e conquistato numerosi fan.
Negli anni ottanta, viene proiettata sullo schermo, nella sua cruda interezza, serie poliziesca incentrata sulla realtà di una Sicilia omertosa, narrata nel serial TV La piovra (1984 - 2001), realizzata in dieci miniserie, è una delle produzioni più longeve del panorama poliziesco italiano di quegli anni. Il grande seguito ne testimonia la presa di coscienza dello spettatore di liberarsi dai tentacoli malavitosi e dalle insidie politiche. Il Commissario Cattani è l’eroe, il guerriero che tutta Italia elogia. Questa figura così imponente sembrerebbe quasi stridere, se paragonato ad un altro grande protagonista, il Maresciallo Rocca (1996 - 2005). Ma nel corso degli anni l’Italia si è abituata alle cronache legate alla criminalità. E lo spettatore vuole abbandonare quel senso tragico, ha voglia di leggerezza, di genuinità e si appassiona alle vicende personali dei protagonisti. Il Maresciallo Rocca è forse fra le serie televisive poliziesche italiane, quella che racconta meglio e con più ottimismo il lato umano ed emotivo delle Forze dell'Ordine.
L’elemento commedia accompagna così parallelamente l’elemento azione. Tale percorso procede con la serie Il Commissario Montalbano (1999 - in produzione). La forte personalità del protagonista e i suoi modi bruschi, in netto contrasto con la comicità linguistica e comportamentale degli altri personaggi, sono terreno fertile per suscitare un’inaspettata risata. Fanno da sfondo il folklore dei panorami e della tradizionale cucina siciliana, in un rinnovato neorealismo che si rifà alle opere originali di Andrea Camilleri.
A partire dagli anni 2000 i serial polizieschi italiani si rinnovano
Nel nuovo millennio la serie poliziesca italiana apre le sue porte alla tecnologia, alla innovazione, al concetto di “equipe” e collaborazione. I personaggi diventano La Squadra (2000 - 2007) e si sperimenta l’alta definizione. Tecnicismi ed effetti speciali si ripropongono in Distretto di Polizia (2000 - 2012), con un costante leitmotiv: apertura tragica dell’episodio con sequenza descrittiva del reato e chiusura dello stesso con la risoluzione del caso, sulla falsa riga delle grandi produzioni poliziesche americane, in cui la sceneggiatura, a parte alcune eccezioni, segue questo modello in ogni puntata).
La cronaca nera italiana è il bacino d’ispirazione di molte trame; tale percorso argomentativo è ripreso in R.I.S. Delitti Imperfetti (2005 - 2009) con l’aggiunta di un arricchimento: l’investigazione scientifica. Procedimenti analitici, peculiarità e rigorosità delle operazioni sono essenziali per la cattura del criminale che assume caratteristiche di estrema pericolosità. In questa serie è impossibile non notare il collegamento con le produzioni americane più famose, di cui si accennava sopra, come i vari CSI: Scena del Crimine e NCIS.
L’espressione e la definizione del “male” si amplifica, sfociando nel “macro crimine” descritto nella serie TV Il Capitano (2005 - 2007). La narrazione di reali accadimenti è concepita a livello internazionale, trattando tematiche come l’immigrazione clandestina e il traffico d’armi.
Negli anni successivi, si riscontra una nuova tendenza: i racconti di abili e famosi scrittori di gialli italiani subiscono una trasposizione sullo schermo in Crimini (2006 e 2010). Il lettore diventa “spettatore” e lo spettatore diventa “lettore” di una storia, un modo diverso di pensare alla serie TV, dove l'elemento poliziesco è il filo conduttore, ma le trame e gli stili sono slegati e indipendenti.
Nelle serie poliziesche italiane più recenti si legge il desiderio di innovare e allargare gli orizzonti
Il “caso” Rex (2008 - 2015 per la versione italiana) rispecchia ancora di più la modernità e il respiro internazionale della serialità italiana: unisce un nuovo elemento alla tipica sqaudra d'indagine: il pastore tedesco goloso di porchetta di Ariccia, che è il vero protagonista, il motore dell’azione, anche in una serie il cui respiro, malgrado qualche momento leggero, è tutt'altro che comico.
E infine, Squadra Antimafia (2009 - 2016). La garanzia del successo è data dal tentativo di coinvolgere le nuove generazioni, con l’uso di un linguaggio attuale, il potenziamento degli effetti tecnologici, la centralità dei personaggi femminili, l'espressione del bene e del male come facce contrapposte di una stessa medaglia. Fra le serie poliziesche italiane è quella che ha saputo abbracciare e cogliere meglio il linguaggio e gli stili di vita moderni.