Andy Serkis esprime le sue opinioni su Putin con la voce di Gollum: il video

In una ospitata a The Late Show with Stephen Colbert, Andy Serkis ha utilizzato la voce di Gollum per parlare della guerra tra Russia e Ucraina.

Nella mente di Andy Serkis, Vladimir Putin e Gollum hanno molto in comune. La star di The Batman è stata ospite di The Late Show with Stephen Colbert. Nel programma hanno discusso insieme della sua abilità nel doppiaggio e nel realizzare tantissime voci contemporaneamente. E, nel corso della chiacchierata, si è trasformato in Gollum per esprimere le sue opinoni su Putin e sulla situazione bellica attualmente in atto tra Russia e Ucraina. 

Andy Serkis diventa Gollum per parlare di Putin

Andy Serkis ha rivelato che - durante la registrazione degli audiolibri per la serie de Il Signore degli Anelli - ha doppiato 132 personaggi diversi, comprese nuove versioni dell'iconico Gollum, che ha interpretato - ancora una volta - per esprimere le sue opinioni sul presidente russo, Vladimir Putin. 

"Gollum era da questa parte e Sméagol era da questa parte, e diceva cose del tipo: 'Lo vogliamo. Ne abbiamo bisogno. Dobbiamo avere Kiev!', 'No Tesssoro, devono imporre sanzioni!' 'Sanzioni? Sanzioni, mio tessooro? Se fanno qualcosa, gli faremo il c**o". Nello show, Colbert ha commentato il fatto che The Batman non è stato rilasciato in Russia a causa dell'invasione dell'Ucraina. Il video:

"C'è così tanta attesa per questo film in questo momento, che - in realtà _viene usato come un randello contro i russi non proiettandolo lì", ha osservato. “È una delle sanzioni inflitte alla Russia il fatto che non possano vedere questo film. Molto potente", ha ironizzato il regista e attore.

La condanna al presidente russo

Andy Serkis si unisce a una marea di intrattenitori che hanno condannato l'invasione dell'Ucraina da parte di Vladimir Putin. Nei giorni scorsi diversi artisti hanno cancellato gli spettacoli in Russia, mentre una puntata di South Park ha teorizzato che Putin abbia lanciato l'attacco perché "il suo c***o non funziona".

Qualunque sia la ragione, l'evento ha stimolato sanzioni sia finanziarie che culturali nel paese: Spotify e Live Nation hanno cessato gli affari con la Russia, mentre Warner Bros., Disney, Sony e Paramount hanno sospeso l'uscita dei film nel paese.