In un'intervista a The New Yorker, Emilia Clarke ha rivelato di aver rischiato la vita a causa di due aneurismi cerebrali
"Avevo avuto un aneurisma, la rottura di un'arteria. Come ho scoperto in un secondo momento, circa un terzo dei pazienti con la stessa diagnosi muore immediatamente o poco dopo". A raccontare questa terribile esperienza è stata Emilia Clarke, l'attrice nota per il ruolo di Daenerys Targaryen nella serie TV Il Trono di Spade, in un'intervista rilasciata a The New Yorker. I problemi di salute hanno colpito l'attrice proprio durante questi anni di riprese della popolare saga fantasy.
Emilia Clarke: al New Yorker il drammatico racconto dell'aneurisma che l'ha colpita
Sempre nel corso dell'intervista, Emilia Clarke ha rivissuto i momenti drammatici in cui è stata colpita dall'aneurisma. "Ero in palestra, il mio allenatore mi ha fatto mettere in posizione plank e ho immediatamente provato la sensazione che una fascia elastica stesse schiacciandomi il cervello. Ho cercato di ignorare il dolore e andare avanti, ma semplicemente non potevo farlo".
"Ho detto che dovevo fare una pausa e in qualche modo sono arrivata nello spogliatoio. Ho raggiunto il bagno, mi sono piegata sulle ginocchia e ho vomitato tanto e violentemente. Nel frattempo il dolore stava peggiorando. In un certo senso sapevo cosa stava accadendo: il mio cervello era danneggiato. Per mantenere attiva la memoria ho provato a ricordare, tra le varie cose, alcune battute de Il trono di spade".
Emilia Clarke: da Il Trono di Spade all'ospedale
Poi la corsa in ospedale: "Ricordo il suono di una sirena, ho sentito delle nuove voci, qualcuno che diceva che il polso era debole. Stavo vomitando bile. Ricordo che mi hanno detto che dovevo firmare la liberatoria per un intervento chirurgico al cervello. Ho acconsentito e ho firmato. Per le successive tre ore i chirurghi hanno lavorato per riparare il mio cervello. Non sarebbe stato il mio ultimo intervento. Avevo 24 anni".
Questa non è stata l'ultima volto in cui Emilia Clarke è stata costretta a finire sotto i ferri, dopo una visita di controllo è stato necessario intervenire con una secondo intervento: "Mi era stata promessa un'operazione semplice. Quando mi hanno svegliato stavo urlando dal dolore. La procedura non aveva funzionato. Mi hanno detto che le mie chance di sopravvivenza erano poche se non mi operavano di nuovo". Questa volta è andato fortunatamente tutto bene.