Richard Madden: da Robb Stark a Cosimo de Medici a...

Richard Madden è divenuto celebre per il suo ruolo ne Il Trono di Spade ma è impegnato in molti altri set

Richard Madden, scozzese, è figlio dalla classe operaia, e recita da quando era bambino. In un'intervista a Vanity Fair si è confessato, e ha confessato il suo amore per l'Italia, che è il set di Strange New Things, la nuova serie di cui sarà protagonista. «Non avevo mai visitato la Toscana, ma sono quasi ossessionato dall’Italia e mi sento più a casa a Roma che a Londra.

Il modo italiano di vivere è adatto a me, Londra ti fa salire l’ansia, è una cosa infettiva, Roma è più rilassata, mi vedrete sempre più spesso lì. Tra l’altro siete i migliori improvvisatori del mondo, il che rende i set elettrici. E poi, lavorare a Montepulciano e poter bere quel vino la sera…».

Per il personaggio di Cosimo de’ Medici, l’unica vera ispirazione è stata l’Italia: «Girare il vostro Paese, ammirare l’architettura, i palazzi, l’arte: tutto trasuda ancora della visione dei Medici».

Richard ha iniziato a recitare praticamente da bambino, e per fortuna i suoi genitori lo hanno incoraggiato. Ma non è stato tutto rose e fiori: «Dovendo lavorare in una serie Tv dai tempi incompatibili con gli orari di classe, per due anni ho smesso di frequentare la scuola e ho studiato da solo, con un tutore.

All’improvviso ero l’unico bambino in un mondo di adulti, non ero consapevole di quello che stavo facendo, vivevo in una bolla e pensavo che fosse la normalità. Quando sono tornato a scuola e mi sono ritrovato fra i coetanei, è stato un trauma».

Madden si definisce un grande fan del Trono di Spade, ma a volte dimentica di essere stato Robb che se n’è andato in modo spettacolare. Ma con Cosimo e Robb non ha in comune la sicurezza:

«Posso tranquillamente recitare davanti a duemila persone a teatro, ma se mi chiede di alzarmi in piedi in una stanza e parlare davanti a dieci non ci riesco. L’unica cosa che mi accomuna a loro è l’empatia, che ho sviluppato proprio grazie al lavoro di attore».