Akaza è un demone appartenente alle dodici lune demoniache delle quali ricopre la posizione di terza luna crescente.
Si presenta come un giovane muscoloso con pelle chiara e tatuata con lunghe linee blu che sono presenti anche sul suo volto dove appaiono in modi simmetrico ai lati e con una verticale che parte dalla fronte. I suoi capelli sono corti e rosa mentre gli occhi blu hanno impresso il marchio delle dodici lune. Da umano i suoi capelli erano uguali ma di colore nero mentre gli occhi erano blu. Addosso aveva invece dei tatuaggi come quelli che portano spesso i criminali.
Caratterialmente appare come un essere testardo che ama combattere. Una sua particolarità è quella di voler scoprire a tutti i costi i nomi degli avversari che reputa forti.
Cose che non tutti sanno di Akaza
Questa è l'immagine del personaggio
- Akaza, da umano ha rubato sin da piccolo per dare da mangiare al padre malato. Quanti questi morì fu adottato e visse una vita felice con il padre adottivo e con figlia, divenuta sua moglie. La scelta di diventare demone è nata dopo che la sua famiglia è stata uccida da un dojo rivale, provocando la sua rabbia e spingendolo alla vendetta.
- Il suo potere è dato dal combattimento corpo a corpo attraverso il quale riesce a creare onde d'urto per potenziare i suoi colpi.
- È l'unico demone delle dodici lune che si rifiuta di uccidere e mangiare le donne.
- Molti dei suoi colpi prendono il nome dai fuochi d'artificio.
- Come Nezuko e Tamayo, anche lui è in grado di resistere all'influenza di Muzan.
Analisi del personaggio
Akaza è un personaggio di Demon Slayer che da umano era dotato di buon cuore e che probabilmente con un destino meno avverso non sarebbe mai diventato un demone.
La sua scelta è nata infatti dopo che alcuni membri di un dojo rivale uccisero il padre adottivo e la moglie con del veleno. Impazzito per il dolore ha infatti dato vita ad una vendetta spietata dopo la quale, in seguito all'incontro con Muzan, ha poi scelto di diventare un demone.
Ciò nonostante, anche da demone è riusciti a mantenere una mente reattiva, scegliendo, ad esempio di non uccidere le donne e di non mangiarle.
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