La versione anime di un grande classico del mondo manga, l'opera più nota di Katsushiro Otomo, ha reso Akira un fenomeno di scala mondiale fin dal 1988. Eppure l'artista manga che ha creato la Neo-Tokyo pensò che il primo film che ne venne tratto fosse stato davvero terribile ed era sicuro che sarebbe stato addirittura un flop.
Nel corso di un'intervista molto corposa per Forbes, Otomo racconta la storia della sua carriera, parlando anche del suo debito nei confronti degli autori e dei lavori che ha assorbito e che sono diventati parte del suo patrimonio, essendo cresciuto in un Giappone post bellico.
Akira, il film che migliora con il tempo
Quando poi è arrivato il momento di adattare il suo stesso lavoro al grande schermo, la sua prima reazione a un taglio dell'anime di Akira era meno che positiva, ma poi è cambiata nel corso del tempo:
Davvero, quando ho visto per la prima volta la versione cinematografica di Akira pensai che sarebbe stato un fallimento. Ho lasciato la sala del cinema molto belocemente e sono andato a casa per dire a mia moglie che il film era un fallimento. Pensai questo perché ritenni che la prima metà del film fosse buona, ma che poi vistii limiti al tempo e al budget, con così tanti tagli, la qualità fosse caduta con il procedere della storia.
Eppure, quando [il composer, ndr] Shoji Yamashiro realizzò il remake con l'audio di 5-channel, mi invitò e mi mostrò il film ancora una volta. In quell'occasione era passato davvero molto tempo da quando vidi il film di Akira per la prima volta. Forse il tempo mi avrà anche ammorbidito, ma quando l'ho visto di nuovo ho pensato: “Oh, questo è interessante” e forse non era coì male, dopotutto.
Fonte news: io9.gizmodo.com
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