Sulle pagine del 34° numero del 2018 di Weekly Shonen Jumo, la popolare rivista di manga edita da Shueisha, è apparsa una lunga intervista a Eiichiro Oda, l'autore del famoso manga shonen One Piece. In questo dialogo con la rivista dove viene pubblicato ormai da 21 anni il suo lavoro più celebre, Oda ha parlato a cuore aperto della possibilità di un nuovo manga sequel di One Piece dopo la fine (che non sarà molto presto), sul suo rapporto con Masashi Kishimoto, autore di Naruto, e della sua visione dei manga moderni.
Eiichiro Oda nel 2018 tanto ancora da dire
Ecco l'intervista, tradotta da AnimeClick:
One Piece fu rifiutato due volte prima che il primo capitolo venisse pubblicato. Personalmente non sento più di tanto il fardello di essere il numero uno su Jump. Sono solo felice che ci siano così tanti fan che leggano il magazine. Comunque mi sforzo sempre per scrivere storie sempre più interessanti.
Tuttavia, sento anche un senso di responsabilità. Quando One Piece finirà, se i miei editor mi chiederanno un sequel, probabilmente non vorrò farlo. Concludere il manga significherebbe la mia libertà.
Si può descrivere il manga di One Piece in poche parole: rincorrere il tesoro lasciato dal Re dei Pirati, Rufy è salpato per il mare e le sue numerose avventure sono famose sia dentro che al di fuori del Giappone!
Mi sento davvero solo senza Kishimoto a pubblicare su Jump, abbiamo corso insieme per 15 anni e ora non è più così. Io e lui abbiamo la stessa età e i nostri manga hanno riscosso un grande successo più o meno nello stesso periodo. Abbiamo tanto in comune. Sapete, tra mangaka che si conoscono da tanto tempo spesso è difficile comunicare se la popolarità delle due opere differiscono troppo. Io e Kishimoto, invece, ci vediamo spesso da vicino, discutiamo di tante cose ed entrambi mettiamo tanta passione nel nostro lavoro. Anche se lui non pubblica più su Jump, ci sentiamo spesso e ne approfitto per sfogare le mie lamentele.
Se un giorno dovesse arrivare un manga dal successo tale da superare anche One Piece, Kishimoto resterebbe comunque il mio unico grande rivale, devo molto a lui per la mia crescita personale come autore.
Oggi i lettori hanno a disposizione un'offerta di riviste molto diversificata, e si ritrovano spesso a leggere manga diversi. Questo è un peccato, perché io ad esempio ho stretto dei legami grazie a Dragon Ball. I manga uniscono le persone, soprattutto riviste come Jump, che vengono lette anche da bambini piccoli. Credo che tante riviste e manga potrebbero unirsi come fanno gli Avengers!
Quando leggo Jump, mi sento un po' un nonno: ci sono tanti manga che non riesco a comprendere! Ma ne sono consapevole e voglio prendere delle contromisure. Essere competitivi non significa avere ragione, ma avere un'audience di lettori molto vasta. Se One Piece perderà appeal, svolgerò delle ricerche per capire perché, ma fortunatamente finora non è ancora successo e mi sento un vincente per questo.
Oda ha dichiarato al Yomiuri Shinbun che One Piece è giunto all'80% della sua trama.
Fonte: AnimeClick.it
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