Hitoshi Shinso è un personaggio di My Hero Academia che studia nella classe 1-C. Si presenta come un ragazzo molto alto (177 cm) con capelli di colore viola e occhi dello stesso colore. Ha inoltre sopracciglia sottili.
Caratterialmente è un ragazzo molto diretto, in grado di instaurare un rapporto con chiunque per via dei suoi modi di fare sempre tranquilli.
Allo stesso tempo è un ragazzo riservato. Il suo Quirk gli consente di manipolare la mente di chi gli risponde e grazie alla sua intelligenza sa sempre come far si che gli altri rispondano alle sue domande, parlando con lui.
Cose che non tutti sanno su Hitoshi Shinso
Questa è l'immagine del personaggio
- Hitoshi Shinso, sogna disperatamente di diventare un eroe e per questo motivo detesta chiunque ritenga il suo potere malvagio.
- Gli piacciono molto i gatti ed è un appassionato di ciclismo.
- Il colore dei suoi capelli e l'abilità che ha di controllare gli altri sono un riferimento all'Uomo Porporta, un villain della Marvel.
- Il nome Hitoshi contiene i Kanji di cuore, mente, onore, persona, e puro. Un kanji specifico, tra le altre cose può indicare anche la capacità di manipolare gli altri a proprio vantaggio.
- Hitoshi invidia il potere di Izuku Midoriya in quanto da lui considerato come perfetto per il combattimento.
Analisi del personaggio
Hitoshi Shinso, in My Hero Academia è uno studente della classe 1-C. Sin da piccolo, a causa della sua unicità, si è sempre sentito discriminato poiché il suo Quirk era considerato malvagio per via della capacità di controllare la mente altrui semplicemente parlandogli.
Per questo motivo, ancora oggi, si sente in difetto quando ha a che fare con persone che sono a conoscenza dei suoi poteri. Al contempo, invidia chi ha poteri tipici degli eroi in quanto il suo più grande sogno è quello di diventare uno di loro e di essere considerato tale, combattendo quindi dalla parte del bene.
Molto intelligente, è estremamente capace di controllare il suo Quirk, spiengendo gli altri a parlare con lui senza troppa fatica. Gli basta infatti parlare con gli altri per far si che questi, senza pensarci troppo, si trovino a rispondergli.
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