Kokushibo è un demone che fa parte delle dodici lune demoniache dove ricopre il ruolo di prima luna crescente. Si presenta come un uomo alto, di carnagione pallida e con lunghi capelli neri che porta acconciati in una coda di cavallo. Sul viso ha tre serie di occhi e in quelli centrali ha impresso il marchio della prima luna crescente.
Solitamente indossa un kimono a fantasia viola e nero e i pantaloni hakama legati con un panno. Caratterialmente è molto riservato anche se sa essere anche freddo e cinico. Per via del suo essere un solitario non conosce bene neppure gli altri demoni delle dodici lune. Preciso come pochi, segue sempre il rispetto delle gerarchie. Si mostra a tratti umile e sincero nelle sue emozioni. Inoltre è estremamente leale nei confronti di Muzan.
Cose che non tutti sanno su Kokushibo
Questa è l'immagine del personaggio
- Kokushibo è stato il primo cacciatore di demoni a diventare un demone.
- È il fratello di Yoriichi Tsugikuni, il respiro del sole che ha quasi ucciso Muzan.
- La scelta di diventare un demone è nata dall'invidia per il talento del fratello che cercava di superare. Motivo per cui ha scelto di non dover più temere la morte e potersi allenare senza altre preoccupazioni al fine di perfezionarsi.
- Il suo combattimento è il respiro della luna che è direttamente collegato a quello del sole di suo fratello.
- Ha una spada che è anche parte del suo corpo e per questo può cambiarne l'aspetto.
Analisi del personaggio
Kokushibo è un demone di Demon Slayer nonché il primo cacciatori di demoni a diventare a sua volta ciò che combatteva. Una scelta nata per convenienza e che ne ha fatto uno degli esseri più forti tra tutti. La sua personalità tuttavia non è cambiata poi molto e Kokushibo appare sempre come un essere posato, riflessivo, riservato e preciso in tutto ciò che fa.
Dimostra inoltre di saper essere leale, cosa che fa in particolar modo nei confronti di Muzan. Un'altra cosa che sembra restare anche dopo la trasformazione in demone è la rivalità con il fratello che ha sempre invidiato per il suo talento, al punto da volersi migliorare per superarlo.
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