Naruto è stato uno di principali manga dei primi 15 anni del XXI secolo, insieme a Bleach e One Piece (l'unico ancora in corso), ma è stato anche uno di quelli che sono partiti benissimo, promettendo una storia profonda e perfetta, per poi trovare degli inconveniente lungo la strada.
Non a caso, recentemente Masashi Kishimoto, l'autore di Naruto, ha rivelato di aver avuto seri dubbi, o meglio, di non aver saputo per molto tempo come concludere la Saga di Pain, una delle parti più importanti del manga. Un dubbio che lo ha attanagliato per molto tempo e che ha risolto come tutti ricordiamo: attraverso il perdono.
Naruto: la saga di Pain
La Saga di Pain è l'inizio dell'avvento di Naruto, sia nell'anime che nel manga, nel mondo dei ninja di un altro livello rispetto al passato, non a caso i combattimenti, da lì in poi, si fanno sempre più spettacolari, violenti ed esagerti.
Cinematicamente uno spettacolo, ma la cosa migliore della saga, probabilmente, resta l'inizio, ossia lo scontro tra Jiraya e Pain e la morte dello stesso Jiraya. Un misto di combattimenti violenti, sentimenti, morte, mistero, sorpresa e tristezza che, probabilmente, segnano il punto più alto di tutto il manga di Kishimoto.
La scelta di chiudere la saga con il perdono di Naruto verso Pain è sempre apparsa a molti abbastanza deludente, non tanto nell'intenzione (Praticamente ogni villain di "Hokuto No Ken" alla fine si pentiva e chiedeva, ottenendo, il perdono), quanto nella realizzazione: frettolosa, immotivata e senza pathos.
La scelta di Masashi Kishimoto
La seconda parte del manga, finale incluso, ha deluso molte persone, ma se vogliamo trovare un punto di partenza alla discesa, quella è la saga di Pain, ed è forse anche per questo che Masashi Kishimoto si è sentito in dovere di dare spiegazioni:
Insomma, se io stavo soffrendo, era naturale che anche il mio protagonista soffrisse. Alla fine l'ho capito. Naruto raggiunge una sorta di serenità e decide di perdonare il suo nemico. Infine, Sasuke è un personaggio che non è in grado di perdonare, mentre Naruto lo è. Una volta deciso che i personaggi avrebbero assunto questa caratterizzazione, sono riuscito a portare la storia in quella direzione specifica. E, quando sei uno scrittore, devi percorrere certe strade anche se sai che saranno dolorose.
Una scelta forse azzardata e fallita nella realizzazione, ma, per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ha realizzato come desiderava la realizzazione dei suoi personaggi, in special modo Naruto e Sasuke, e del suo manga.
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