Un inaspettato botta e risposta tra due tra gli attori più amati (e riservati) in circolazione nel mondo dello spettacolo italiano: Alessandro Preziosi e Monica Guerritore. È quello che è accaduto in seguito ad una chiacchierata tra Preziosi e il giornalista di un quotidiano nazionale e alle proteste scoppiate in merito alle sue parole. Ma cos'ha detto l'attore napoletano di così velenoso da scatenare un tale putiferio?
Alessandro Preziosi: attori "si credono chissà cosa"
Tutto comincia quando Alessandro Preziosi rilascia un'intervista al Messaggero nel corso della quale si lascia andare ad uno sfogo su quegli attori che protestano per le mancate tutele della loro categoria e che soprattutto si prendono troppo sul serio.
Ormai tutti si credono chissà cosa. A chi del mio mondo si lamenta, e succede spesso, dico: 'Hai capito o no che per mezza giornata di lavoro ti danno lo stipendio mensile di tre persone?' E poi i soldi sui diritti di immagine: qui non esistono i diritti veri.
Da figlio di avvocato e magistrata che ha potuto scegliere senza troppi patemi di intraprendere la carriera da attore, Preziosi si ritiene un privilegiato. In un passaggio dell'intervista, quello incriminato, si descrive addirittura come un miracolato.
Sono fiero di avere il coraggio di dire che sono un miracolato. Il miracolo determina sempre uno stupore nei confronti di ciò che accade. E io, non ho dubbi, sono stupito e consapevole. Se penso alle tante cose fatte in questi anni, di recente anche un documentario da regista sul terremoto dell'Irpinia di cinquant'anni fa, me lo ripeto: sono un miracolato.
Monica Guerritore: Alessandro Preziosi? Battuta infelice
Queste dichiarazioni non vanno giù a Monica Guerritore. In qualità di vice presidente del RAAI, il Registro Attrici Attori Italiani fondato per il riconoscimento giuridico della professione, l'attrice spiega che quanto detto da Preziosi penalizza l'intera categoria.
Una battuta infelice che rovina l'immagine della professione di attori e attrici, che alimenta un'idea superficiale e antiquata per cui gli artisti sono tutti ricchi, privilegiati e famosi.
Esplosa la polemica, Preziosi è costretto a fare un passo indietro, scusarsi e precisare che "il miracolato di cui parlavo ero io e non certo la categoria".
Una distinzione fondamentale tra una singola persona che parla di sé come un miracolato e un gruppo di persone alle quali non intendevo e non mi sarei mai permesso di riferirmi in maniera così approssimativa e generica... Io spero con questa mia rettifica di tranquillizzare gli animi. E cercare piuttosto di creare maggiore equilibrio economico e professionale della nostra categoria.
Polemica chiusa? Pare di sì, almeno per il momento. Il RAAI accetta il chiarimento e in una nota l'associazione si dice lieta che Preziosi "abbia avuto la sensibilità di definirsi 'miracolato'".
Ma è molto importante anche far comprendere, a tutti coloro che ne hanno un'idea patinata e distorta, che la maggior parte della categoria, più che miracolata, 'miracolosamente' si mantiene col proprio lavoro, non avendo per di più accesso alle tutele sociali di base di ogni altro lavoratore.
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