Beppe Fiorello è pronto a debuttare alla regia. L'attore annuncia la sua opera prima dietro la macchina da presa nel corso della conferenza stampa di lancio della serie Gli orologi del Diavolo, la fiction al via lunedì 2 novembre per quattro prime serate su Rai 1 e ispirata alla storia vera di Gianni Franciosi. Fiorello non rivela i dettagli del film e del cast ma si lascia scappare alcune indiscrezioni, a partire dal titolo: Stranizza d'amuri, come la canzone di Franco Battiato.
Beppe Fiorello, film da regista in arrivo
L'idea di passare dall'altra parte della macchina da presa tenta Beppe Fiorello da anni.
Il mio prossimo percorso sarà dalla parte opposta del mio mestiere: vado dall'altra parte perché ho bisogno di cercare una storia, ascoltarla, vederla, dirigerla, senza assolutamente mettermi in scena e quindi sarò un regista puro.
Stranizza d'amuri racconterà una storia d'amore gay: quella di due ragazzi che si amano nella Sicilia di fine anni '70.
È un progetto di cinema che vedrà l'inizio delle riprese alla fine della prossima estate. Siamo in una pre-preparazione, sono già state fatte quattro stesure di sceneggiatura e sarà liberamente ispirato ad un fatto reale di cronaca accaduto in Sicilia alla fine degli anni '70. Non posso dire molto di più.
Questi "indizi" fanno pensare che Fiorello potrebbe portare sul grande schermo il delitto di Giarre, l'omicidio di Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, i "ziti" (i "fidanzati") di 25 e 15 anni uccisi il 31 ottobre 1980 con un colpo di pistola ciascuno alla testa nel paesino in provincia di Catania.
Nonostante non si sia mai arrivati all'individuazione di un colpevole, il delitto di Giarre fu la scintilla che innescò la nascita del movimento omosessuale italiano. A seguito della morte di Giammona e Galatola, infatti, il sacerdote Don Marco Bisceglia fondò a Palermo la prima sezione dell'Arcigay.
Beppe Fiorello, nuova fiction e poi Stranizza d'amuri
In attesa di ulteriori particolari sul progetto, Fiorello ufficializza il coinvolgimento del produttore Agostino Saccà.
C'è Rai Cinema al mio fianco e la Pepito Produzioni che produrrà insieme a me questo debutto che ho voluto fortemente perché è una storia che ho a cuore da oltre dieci anni ma che fino ad ora non mi sentivo pronto a raccontare come avrei voluto.
L'attore ha appena finito di girare un'altra opera prima, L'afide e la formica di Mario Vitale, e attende ancora la messa in onda di Tutto il mondo è paese, il film tv sulla storia di Mimmo Lucano, rimandato da Rai 3 per il procedimento giudiziario che ha visto coinvolto (e ormai assolto da ogni accusa) l'ex sindaco di Riace.
Fonte foto interna: Ufficio stampa Rai
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