Dal 14 febbraio è al cinema Ant-Man and The Wasp: Quantumania, il primo film della Phase 5 della Marvel nel quale Evangeline Lilly affianca ancora una volta Paul Rudd nei panni di The Wasp/Hoe van Dyne, la moglie di Ant-Man/Scott Lang. L'attrice ci ha preso gusto con i cinecomics, ma una volta non erano affatto il suo genere. L'ha rivelato lei stessa nel corso di un'intervista, confessando alcuni particolari davvero curiosi.
Evangeline Lilly, Hugh Jackman e gli X-Men
Ai microfoni del podcast Happy Sad Confused, la Lilly confessa di aver rifiutato la proposta di entrare a far parte del cast di un film della saga degli X-Men. Quell'offerta le era arrivata nientemeno che da Hugh Jackman in persona. L'attore australiano parlò con lei di quest'eventualità nel 2011, quando i due hanno lavorato insieme al film Real Steel di Shawn Levy.
Hugh mi ha detto: "Ehi, i ragazzi degli X-Men mi hanno chiesto di contattarti perché dicono che non parli con nessuno. Sanno che sto lavorando con te e volevano sapere se ti interesserebbe fare una cosa sugli X-Men". Io ho pensato: "No, non mi interessa". Poi mi sono detta: "Mi sento una stupida perché sto parlando con un X-Men! Gli X-Men! E gli sto dicendo che non mi interessa". Tipo, cosa?! Mi sono sentita così maleducata!
La Lilly è spesso controcorrente (ad esempio per le sue posizioni contrarie all'obbligo vaccinale) e l'ha dimostrato in più occasioni. Il no a Jackman non è stato il suo primo rifiuto al mondo dei supereroi. Ad un certo punto della sua carriera, dopo il successo di Lost, è stata a lungo in trattativa con Joss Whedon per poter diventare Wonder Woman. Anche in quel caso, non se n'è fatto niente.
Evangeline Lilly, un'attrice dal carattere difficile
L'attrice riconosce che all'epoca era "troppo giovane" per essere così educata da fingere almeno un minimo di interesse all'idea di diventare un personaggio DC così popolare come Wonder Woman.
Credo che la mia impressione, uscendo dalla riunione con Joss, sia stata che non avevo alcun desiderio di interpretare un progetto del genere e che lui se ne sia accorto. Non mi attirava e non c'era nulla nel nostro incontro che mi entusiasmasse o mi facesse pensare: "Oh, devo farlo". Non è scattato nulla. Non c'era niente di entusiasmante. A volte sono troppo autentica per il mio bene. Voglio dire, non va bene. Se non sono impressionata, te ne rendi conto. Ma forse a volte non si dovrebbe notare.
Per anni la Lilly non si è appassionata ai film di supereroi, fino a quando il suo agente non le ha fatto vedere i cinecomics della Marvel. Quando è arrivata la proposta per Ant-Man, ha accettato perché i film del MCU "sono molto diversi e molto cool".
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