Per Jim Jarmusch, Quentin Tarantino, Baz Luhrmann il regista giapponese Seijun Suzuki è stato un maestro. Ma non solo per loro. Suzuki, scomparso il 13 febbraio 2017 all'età di 93 anni, è stato una figura fondamentale del cinema nipponico del secondo dopoguerra del Novecento. Un autore, anche se lui non si considerava tale e minimizzava il suo immenso talento sperimentale, che ha sgretolato le forme classiche lavorando all'interno dei generi modificandone lo stile. Un autore prolifico e altamente personale che lavorò in particolare per la famosa casa di produzione Nikkatsu fin quando venne licenziato, proprio perché portatore di una libertà filmica considerata eccessiva da chi lo finanziava. Iniziò a fare film nel 1956 e in dieci anni realizzò ventisette lungometraggi! Poi, la sua produzione diminuì in seguito al licenziamento e alla difficoltà di ricollocarsi nel mondo cinematografico del suo paese. Ma riuscì ancora a far sentire la sua voce, a colpire con il suo sguardo trasversale fino al 2005, anno del suo ultimo film, la commedia musicale Princess Raccoon.
Bisogna rilevare che la Nikkatsu lo licenziò a causa di un film, La farfalla sul mirino (1967), girato in bianconero (perché la produzione gli sottrasse la pellicola a colori con la quale aveva girato opere immerse in accecanti composizioni cromatiche), che alla sua uscita venne bollato come "incomprensibile" e visto da pochissimi, per poi diventare un cult movie e il suo testo più celebrato (senza dimenticare altre sue opere d'avanguardia come Tokyo Drifter, gangster yakuza del 1966, Elegia della lotta, satira politica, sempre del 1966, Pistol Opera, crime story con coreografie mozzafiato del 2001, e l'incursione nell'animazione e nel mondo di Lupin con Lupin III: La leggenda dell'oro di Babilonia, diretto con Shigetsugu Yoshida nel 1985).
Sarà proprio la versione restaurata da Criterion in collaborazione con Nikkatsu de La farfalla sul mirino, in occasione del cinquantesimo compleanno del film, uno degli eventi speciali della diciannovesima edizione del Far East Film Festival di Udine (21-29 aprile 2017) che, anno dopo anno, ha costruito la programmazione sul cinema popolare asiatico coprendo un vuoto nel panorama festivaliero italiano. Inoltre il festival, che aveva già in cartellone un omaggio a Suzuki, presenterà in anteprima i due cofanetti in uscita per CG Entertainment: uno con il restaurato La farfalla sul mirino sia in dvd sia in blu-ray; l'altro con cinque film (La giovinezza di una belva umana, 1963; Tokyo Drifter; Detective Bureau, 1963; The Woman Sharper, 1963; Elegia della lotta). Un'ottima occasione per avventurarsi nel cinema fuori dagli schemi di Seijun Suzuki.
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