Roma torna sotto i riflettori internazionali grazie al Festival del Cinema, la kermesse che dal 2006 ospita nella Capitale film, autori e star provenienti da tutto il mondo. L'edizione 2022 è significativa perché la prima diretta da Paola Malanga sotto la presidenza di Gian Luca Farinelli e la direzione generale di Francesca Via. Dal 13 al 23 ottobre, al villaggio dell'Auditorium e in diversi luoghi sparsi in tutta la città, il programma offre un'ampia selezione del panorama italiano e internazionale di questa stagione.
Festival del Cinema di Roma, i film da non perdere
In attesa di assistere allo spettacolo al buio della sala, qui potete scoprire i 10 film da non perdere nelle tre sezioni principali: il Concorso Progressive Cinema, la vetrina per il grande pubblico Grand Public e lo stile libero di Freestyle.
Alam di Firas Khoury
Nel Concorso di quest'anno è da vedere quest'opera prima palestinese in perfetto equilibrio tra tragedia e commedia. La storia è quella di un giovane e spensierato liceale che nel giorno dell'Indipendenza di Israele (e lutto nazionale palestinese), per far colpo su una bellissima compagna di scuola, decide di prendere parte a una misteriosa operazione politica: la missione bandiera.
La cura di Francesco Patierno
Dal classico La peste di Albert Camus, il regista di Pater Familias, Cose dell'altro mondo e La gente che sta bene porta in Concorso un cupo adattamento corale, ambientato nella Napoli in pieno lockdown pandemico. Nel cast Alessandro Preziosi, Francesco Mandelli, Cristina Donadio, Francesco Di Leva e Peppe Lanzetta.
Jeong-sun di Jeong Ji-hye
Il cinema della Corea del Sud continua a sorprendere e in Concorso il comitato romano seleziona questo esordio provocatorio che affronta di petto un tema scottante: i crimini sessuali che si consumano sul web. Protagonista la star Geum-Soon Kim nel ruolo di un'operaia, vittima di discriminazioni e soprusi nella fabbrica in cui lavora, che "scopre" l'universo digitale e la cyber-violenza.
Causeway di Lila Neugebauer
Jennifer Lawrence torna al passato con un indie drama in stile Un gelido inverno piazzato in Concorso. Nel debutto di Lila Neugebauer, una lucida analisi umanista sul reinserimento in società dei reduci di guerra americani, la diva premio Oscar per Il lato positivo - Silver Linings Playbook è Lynsey, una militare che torna dall'Afghanistan con una lesione cerebrale e deve riadattarsi ad una vita "normale" a New Orleans.
Raymond & Ray di Rodrigo García
Ultimo consiglio nel Progressive Cinema: il regista e sceneggiatore colombiano (figlio di Gabriel García Márquez) di Le cose che so di lei sbarca negli States con la sua opera seconda, in bilico tra dramma familiare, commedia e road movie. Ethan Hawke e Ewan McGregor sono Ray e Raymond, due fratellastri che non si sopportano ma finiscono riuniti per il funerale di loro padre. Nel cast anche Maribel Verdú e Sophie Okonedo: produce Alfonso Cuarón.
Butcher's Crossing di Gabe Polsky
Nicolas Cage irrompe al Grand Public con l'attesissimo adattamento del romanzo di John Williams, l'autore di Stoner e Augustus. Nel Colorado del 1870, si incontrano un esperto e feroce cacciatore di bisonti (Cage) e un ingenuo e appassionato studente universitario con il mito della frontiera (Fred Hechinger). Lo scontro, inevitabile, è da epopea western: natura vs cultura, deserto vs giardino. Dirige il regista di Red Army, il documentario-rivelazione sulla Nazionale sovietica di hockey su ghiaccio.
The Fabelmans di Steven Spielberg
Ancora al Grand Public è da vedere il biopic di Steven Spielberg liberamente ispirato alla sua infanzia e adolescenza. Gabriel LaBelle è Sammy Fabelman, un ragazzo che cresce in una famiglia di ebrei ortodossi di Pheonix tra genitori problematici (Paul Dano e Michelle Williams), uno zio (Seth Rogen) che adora e la passione salvifica per il cinema. Spielberg sceneggia (per la prima volta dai tempi di A.I. - Intelligenza artificiale) insieme al vincitore del Pulitzer Tony Kushner.
The Lost King di Stephen Frears
Sempre al Grand Public debutta l'ultimo lavoro di Stephen Frears. Dopo il successo di Philomena, il regista britannico torna a far coppia con Steve Coogan per raccontare un'altra storia vera: quella di Philippa Langley (a interpretarla è Sally Hawkins), la scrittrice, ricercatrice e appassionata di storia che nel 2012 è riuscita a far finanziare gli scavi che sotto un parcheggio di Leicester hanno portato alla luce i resti di re Riccardo III.
La divina cometa di Mimmo Paladino
Nel programma di Freestyle spicca il ritorno al cinema di uno dei più grandi artisti contemporanei. Paladino e lo sceneggiatore Maurizio Braucci si fanno accompagnare da una galleria di ospiti e amici (Francesco De Gregori, Toni e Peppe Servillo, Nino D'Angelo, Alessandro Haber, Sergio Rubini, Giovanni Veronesi, Cristina Donadio, Giovanni Esposito) in un viaggio tra l'Inferno dantesco e il presepe napoletano.
La croce e la svastica di Giorgio Treves
Uno dei numerosi documentari presenti nella sezione Freestyle. Accompagnato da Margherita Buy, Massimo De Rossi e Stefano Dionisi, il filmmaker (figlio di genitori ebrei sfuggiti all'Olocausto) ricostruisce una vicenda poco nota: la persecuzione e la deportazione dei cristiani europei da parte del regime nazista. Scioccanti le rivelazioni sui rapporti tra la Chiesa, Hitler e il Terzo Reich.
Il programma completo con il day-by-day è disponibile sul sito ufficiale del Rome Film Fest.
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