Gli elefanti sono tra le creature più maestose e intelligenti sulla Terra, ma per centinaia di anni hanno sofferto per mano degli esseri umani. Ogni anno, il 12 agosto, si celebra la Giornata mondiale dell'elefante per festeggiare e preservare il più grande mammifero terrestre oggi vivente sul nostro pianeta, a rischio di estinzione soprattutto per la perdita e frammentazione del suo habitat naturale e per il bracconaggio per il commercio illegale delle zanne.
Giornata mondiale dell'elefante: 5 film da vedere
Il World Elephant Day ricorda che ogni anno la caccia illegale uccide 20.000 esemplari africani e che sia l'elefante di foresta che quello di savana sono stati inseriti nel 2021, per la prima volta nella storia, nelle categorie di rischio più elevato nella lista rossa della IUCN. Per tutelare la popolazione dei pachidermi, oltre ad aiutare il WWF a salvare le specie in via di estinzione, si possono recuperare questi film utili a non dimenticare mai che è sempre possibile cambiare la rotta e invertire il trend.
Tusk
Dal romanzo Poo Lorn of the Elephants di Reginald Campbell, Alejandro Jodorowsky adatta quest'affascinante, anticonvenzionale e visionaria avventura per famiglie ambientata nell'India di inizio Novecento. Protagonista è una ragazza inglese di nome Elise (a interpretarla è Cyrielle Clair) nata lo stesso giorno di Tusk, un bellissimo ed elegante esemplare di elefante indiano: le loro vite si intrecciano e interconnettono nel corso degli anni in maniere sorprendenti. Disconosciuto da Jodo, che si era lasciato ispirare dalla magia delle bande dessinée francesi, ha almeno una scena meravigliosa (il bagno degli elefanti, ripreso successivamente da Santa sangre) e una fantastica colonna sonora di Guy Skornik, Jean-Claude Petit e Steve Hillage dei Gong, riedita da Finders Keepers Records.
The Protector - La legge del Muay Thai
L'action thailandese che ha lanciato il talentuoso artista marziale Tony Jaa ha per protagonista Kham, l'ultimo discendente di una famiglia di guardie degli elefanti da guerra del sovrano thai. Cresciuto a contatto con la natura e con gli animali, Kham assiste impotente al rapimento di due esemplari ai quali è molto legato e si lancia in una missione pericolosa: recuperarli in Australia, dove sono stati portati, e farli tornare a casa in Thailandia. La trama è quello che è, ma la regia di Prachya Pinkaew e le scene di combattimento di Jaa fanno decisamente il loro lavoro.
Per amore di Vera
All'epoca dell'uscita, nel 1996, è stato un flop clamoroso al botteghino, eppure è una commedia ecologista da recuperare, cucita su misura del protagonista Bill Murray dal regista Howard Franklin che aveva già diretto l'attore sei anni prima in Scappiamo col malloppo. Stavolta Murray è Jack, un famoso piazzista e scrittore motivazionale che riceve una strana eredità dal padre Kirby, un ex clown del circo che non ha mai conosciuto: un enorme elefante di nome Vera. Deciso a liberarsi dell'animale, Jack trova a San Diego uno zoo disposto a prendersene cura e si mette in viaggio con il grosso mammifero, ma durante il loro on the road comincia a mettere in discussione molte delle scelte che ha fatto nella sua vita.
Last of the Elephant Men
La struggente storia del legame tra gli elefanti del Sud-est asiatico e gli indigeni Bunong della Cambogia orientale. Per secoli, animali e umani hanno vissuto insieme, dipendendo reciprocamente per ogni aspetto della vita. Ora, con la foresta minacciata dalle grosse società di disboscamento e di estrazione mineraria, sia i Bunong che gli elefanti devono affrontare una lotta disperata per la sopravvivenza. Produzione canadese diretta da Daniel Ferguson ed Arnaud Bouquet, il documentario traccia una riflessione commovente sul futuro del nostro pianeta. Disponibile on demand su Vimeo: da vedere insieme a An Apology to Elephants, short-doc HBO con la voce narrante di Lily Tomlin che esplora i numerosi problemi che insorgono quando gli elefanti vengono portati a vivere in cattività negli zoo e nei circhi.
Dumbo
La favola animalista per eccellenza: il cartoon Disney del 1941 con l'elefantino dalle orecchie gigantesche è un inno alla diversità e all'unicità che fa riflettere sulle prigioni dei circensi e le crudeltà a cui sono sottoposti gli animali sotto i tendoni. Emozionante e commovente come pochi, nonostante alcune scene come quella (splendida) dei corvi che cantano il blues all'epoca e ancora oggi siano accusate di razzismo. La versione italiana è curata da Roberto De Leonardis e vede il Quartetto Cetra alle prese con le musiche originali dell'Hall Johnson Choir. Da evitare il live-action di Tim Burton e da rivedere insieme a Il libro della giungla, Mowgli e tutte le variazioni e gli adattamenti del classico di Rudyard Kipling.
Foto copertina: United Artists / MGM Distribution
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