"Vi dico che non vedrete mai un altro come me, neanche se vivrete 5.000 anni". Si chiude così, con questa frase che il protagonista pronuncia rivolgendosi direttamente al pubblico, Gotti – Il primo Padrino. Una frase che conclude il discorso che il boss, con alle spalle il ponte di Brooklyn, inizia nei primi minuti della pellicola e che viene interrotto dalla narrazione delle sua storia. Rileggendole tutte insieme le parole recitate da John Travolta - “Vi dico una cosa: New York è la città più straordinaria del mondo, la mia città. Ero un ragazzo di strada e sono arrivato in cima. Questa vita può finire soltanto i due modi: o morto o in carcere. Per me in entrambi. Vi dico che non vedrete mai un altro come me, neanche se vivrete 5.000 anni” - si può pensare che Gotti – Il primo padrino sia una sorta di film epico, sensazionale, con un protagonista magnetico. Invece no, le promesse fatte nel proprio monologo dal John Gotti interpretato da John Travolta vengono tutte disattese. Il film diretto da Kevin Connolly non ha la forza di altre pellicole dello stesso genere come, ad esempio, Il Padrino di Francis Ford Coppola, lo stesso protagonista non riesce a conquistare il pubblico come fatto dal Pablo Escobar della serie TV Narcos o anche del film Escobar – Il fascino del male.
Gotti – Il primo Padrino: un film che non mantiene le promesse
Gotti – Il primo Padrino è un film che dà l'impressione di essere troppo frettoloso, i 110 minuti (neanche due ore) di durata della pellicola sono un tempo troppo breve per una pellicola come questa, specialmente ora che il pubblico cinematografico è abituato a spettacoli di durata ben superiore. La storia di John Gotti è raccontata in maniera troppo frettolosa, con una serie di tagli che di certo non permettono al pubblico di apprezzare la pellicola e, anche solo minimanete, il protagonista.
“Ero un ragazzo di strada” racconta John Travolta all'inizio della pellicola, ma questa parte della storia del boss della mafia è completamente ignorata. “Sono arrivato in cima” continua: quest'altra parte è invece raccontata a velocità vertiginosa e l'impressione che viene data è che Kevin Connolly non vedesse l'ora di arrivare a questo punto.
Gotti – Il primo Padrino, un finale che lascia disgustati
Gotti – Il primo Padrino è inoltre ricco di scene a cui si fatica a dare un senso, come quelle in cui i vari membri della banda di John Gotti si complimentano con il boss, per essere diventato il nuovo capo dei capi della mafia newyorkese, in pieno giorno, in una strada all'aperto davanti al loro bar / covo. E davanti a quel covo, e non dentro, i malavitosi (conosciuti anche dall'opinione pubblica) passeranno molto tempo.
Sicuramente, però, la parte peggiore e totalmente priva di senso è il finale nel quale il boss della mafia John Gotti, dopo la morte, viene idolatrato dagli abitanti del suo quartiere. Ma cosa ha fatto il personaggio interpretato da John Travolta per essere riuscito a conquistare il cuore delle persone? Ha fatto costruire casa per i poveri come Escobar in Colombia? Il film non lo spiega, lasciando quindi molti interrogativi sul perché sia stata inserito quest'omaggio all'ex boss.
Restando sul finale del film, lascia quasi disgustati il tentativo da parte del regista di far passare John Gotti Jr., il figlio del protagonista, nonché criminale, assassino e boss della mafia come una sorta di vittima del sistema giudiziario americano.
Gotti – Il primo padrino, il cast: bene John Travolta, inadatto Spencer Lofranco
A proposito di John Gotti Jr., a interpretare questo personaggio è Spencer Lofranco, attore che risulta però tutt'altro che credibile in questo ruolo. Se l'interpretazione di John Travolta è stata quantomeno convincente, quella del giovane attore canadese non riesce a entusiasmare. Anzi, al termine del film resta l'idea che Spencer Lofranco non fosse l'attore giusto per quel ruolo. In conclusione, Gotti – Il primo padrino è un film che certamente delude. Molto.
Voto: 4,5
Frase:
“Vi dico una cosa: New York è la città più straordinaria del mondo, la mia città. Ero un ragazzo di strada e sono arrivato in cima. Questa vita può finire soltanto i due modi: o morto o in carcere. Per me in entrambi”.
Fonte foto di copertina e foto interna: https://www.youtube.com/watch?v=JZouA5WBcKA
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