Tradurre un romanzo nel linguaggio del cinema è un’operazione che non è semplice portare a termine con successo, basti pensare ai tanti casi in cui il film non è stato all’altezza del libro da cui è tratto. Se It - Capitolo due è certamente uno dei film più attesi al cinema di questo 2019 è proprio per l’ottimo lavoro svolto da Andrés Muschietti due anni fa con It - Capitolo uno, la prima parte del best seller di Stephen King. Il regista era riuscito a restare il più fedele possibile al romanzo e, soprattutto, a creare una forte empatia tra il pubblico e i giovani protagonisti della sua opera puntando sui forti legami di amicizia tra Bill e gli altri membri del Club dei Perdenti. In It - Capitolo uno non mancava poi l’elemento di tensione, che caratterizza ogni horror che si rispetti ma l’opera era decisamente qualcosa in più. Normale dunque che ci fosse molta attesa per l’uscita nelle sale cinematografiche della seconda parte dell’opera.
It - Capitolo due: il finale non convince
Iniziamo subito con il dire che It - Capitolo due, pur essendo un buon film, non è all’altezza del precedente: se, come avvenuto per la prima pellicola di Andrés Muschietti, vi aspettate di vedere qualcosa in più di un semplice horror allora rimarrete un po’ delusi, così come in parte non vi soddisferà il finale. Con questo però non vogliamo affatto bocciare il lavoro del regista argentino. Anzi, It - Capitolo due è certamente un buon film ma non colpisce, non crea la stessa empatia con il pubblico del precedente.
Se in It - Capitolo uno la storia si era a lungo soffermata sui rapporti di amicizia tra i vari protagonisti e le loro vite, in questa seconda parte, ambientata ventisette anni dopo con i personaggi diventati quindi tutti adulti non accade lo stesso. Andrés Muschietti punta molto di più sull’effetto paura tanto che i vari protagonisti sono quasi sempre al centro di scene di altissima tensione. A riportare nel film il clima visto in It - Capitolo uno sono i frequenti flashback, dove a tornare protagonisti sono quei giovani attori che avevamo avuto modo di apprezzare nella pellicole precedente.
It - Capitolo due: il film è fedele al romanzo
Chi ha letto il romanzo di Stephen King, vedendo questo It - Capitolo due apprezzerà certamente il fatto che sia molto più fedele all’opera letteraria di quanto non fosse il celebre film degli anni ’90 diretto da Tommy Lee Wallace. Viene spiegato cosa sono i Pozzi Neri e i Perdenti, nel finale, per combattere It utilizzano il Rito di Chud (elementi questi importanti nel romanzo che erano stati completamente ignorati nella versione del 1990).
Anche sotto molti altri aspetti, sin dalle prime scene, il film di Andrés Muschietti si presenta molto fedele al best seller da cui è tratto con, però, alcune eccezioni: la moglie di Bill, Audra, viene velocemente presentata all’inizio del film e poi finisce per sparire completamente dalla storia (mentre nel romanzo ha un ruolo chiave fino alla fine del racconto) e lo stesso vale per il marito di Bev, Tom, anche lui solo velocemente presentato all’inizio dell’opera.
It - Capitolo due: c'è anche Stephen King in un cameo
Parlando di It - Capitolo due merita una citazione un particolare cameo: quello di Stephen King, che per alcuni minuti possiamo vedere in scena nei panni del proprietario di un negozio di antiquariato. Quella dello scrittore nel film è una presenza piacevole, che testimonia la vicinanza tra il romanzo e la pellicola stessa di cui vi parlavamo nelle righe precedenti.
Restando in tema cast, vanno lodati Jaeden Martell, Sophia Lillis, Finn Wolfhard, Jack Dylan Grazer e tutti gli altri giovani attori, che sono tornati a vestire i panni dei ragazzi del Club dei Perdenti, ma non possono non essere citati anche James McAvoy, Jessica Chastain, Bill Harder, James Ranson e ovviamente Bill Skarsgard, che torna a vestire i panni di Pennywise. In conclusione, It - Capirolo due è un film che, se avete amato la prima parte dell’opera di Andrés Muschietti, vi consigliamo di vedere.
Voto: 6,5
Frase
“Per ventisette anni vi ho sognato, vi ho desiderato, vi ho aspettato!”
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