La scelta della Disney, che ha deciso di far uscire Mulan direttamente in streaming (a pagamento) su Disney+, fa infuriare gli esercenti. Le sale, già colpite da una crisi drammatica in cui sono precipitate a causa dell'emergenza Covid e della conseguente chiusura dei locali, non potranno contare su uno dei titoli più attesi della prossima stagione. L'uscita atipica che Bob Chapek, l'amministratore delegato della Casa di Topolino, ha definito "un evento una tantum", è ferocemente contestata dai gestori dei cinema.
Mulan, Disney fa infuriare gli esercenti
"È un vaffanc*** agli esercenti", tuona un operatore britannico intervistato dal magazine Deadline. L'arrivo di Mulan sulla piattaforma on demand (dal 4 settembre 2020, al costo aggiuntivo di 30 dollari) riguarda per ora i mercati ancora colpiti dall'emergenza sanitaria: Stati Uniti, Canada, Nuova Zelanda, Gran Bretagna e pochi altri Paesi. Ma non è detto che la strategia possa essere ampliata al resto del mondo. Al momento, non è chiaro come e quando il film verrà distribuito in Italia.
La mossa della Disney preoccupa gli esercenti britannici. Phil Clapp, presidente della UK Cinema Association, ha espresso tutta la frustrazione della categoria a Deadline.
Mentre nessuno sottovaluta le sfide che i colleghi degli studi cinematografici devono affrontare, in un momento in cui molti operatori stanno dimostrando fiducia nel nostro settore investendo nei protocolli necessari per la riapertura, abbiamo bisogno che i grandi studios e i distributori in generale facciano lo stesso con noi.
L'operazione della Disney con Mulan, secondo Clapp, "priverà centinaia di migliaia di spettatori della possibilità di vedere un film così importante nel miglior luogo possibile, la sala cinematografica".
Con i cinema di tutto il Regno Unito che continuano a riaprire e a dare il bentornato ai loro clienti, la decisione presa ieri dalla Disney sarà vista da molti come estremamente deludente e inopportuna.
Mulan, film in uscita su Disney Plus: "È crudele per le sale"
Gli esercenti concordano con la linea dettata da Clapp e definiscono "crudele" la mossa della Disney.
Ora l'azienda dovrebbe ripagare i cinema rinegoziando le condizioni di esercizio per le future uscite.
Quel che è certo è che la società di Burbank, con le sale sul territorio americano ancora chiuse, punta a recuperare parte dei proventi attraverso l'acquisto degli abbonati sul catalogo streaming, evitando in questo senso ulteriori rinvii.
Mulan, infatti, è stato rimandato già due volte: previsto negli Usa per il 27 marzo 2020, è stato posticipato al 24 luglio e poi al 21 agosto, prima di questo dietrofront a sorpresa.
Fonte foto copertina e interna: Disney
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