Pierfrancesco Favino conquista anche Hollywood. L'attore è stato inserito tra i nuovi membri italiani dell'Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che voteranno per gli Oscar 2021. Sono 819 i nomi del mondo del cinema chiamati ad assegnare le preziose statuette della 93esima notte delle stelle. Insieme a Favino, per l'Italia, ci sono i direttori della Mostra di Venezia e della Berlinale Alberto Barbera e Carlo Chatrian, le registe Francesca Archibugi, Cristina Comencini, Maria Sole Tognazzi, i montatori Francesca Calvelli e Roberto Perpignani, i costumisti Nicoletta Ercole e Massimo Cantini Parrini, la truccatrice Esmè Sciaroni, i compositori Andrea Guerra e Lele Marchitelli. Ma non solo.
Pierfrancesco Favino Oscar, è fatta: l'attore nell'Academy
Nelle categorie tecniche, spiccano altri nomi di punta del nostro cinema come le scenografe Livia Borgognoni e Paola Comencini, le animatrici Emanuela Cozzi e Giovanna Ferrari, il tecnico del suono Adriano Di Lorenzo e il tecnico degli effetti digitali Luca Fascione, reduce da blockbuster hollywoodiani come Alita: Battle Angel, Deadpool e Hunger Games.
Favino è stato protagonista di un'annata straordinaria. Nel 2019 è stato protagonista del crime drama Il traditore di Marco Bellocchio, in cui ha indossato i panni di Tommaso Buscetta, ruolo che gli è valso il David come miglior attore protagonista.
Nel 2020 è invece stato Bettino Craxi in Hammamet, il biopic che Gianni Amelio ha dedicato agli ultimi sei mesi di vita del leader socialista passati in esilio in Tunisia. Uscito al cinema a dieci giorni dal ventennale della morte di Craxi, il film ha guadagnato oltre 5 milioni e mezzo di euro al botteghino, diventando il miglior incasso di sempre per Amelio.
Favino ha inoltre fatto parte del cast corale di Gli anni più belli di Gabriele Muccino con Micaela Ramazzotti, Kim Rossi Stuart e Claudio Santamaria.
Pierfrancesco Favino: Craxi e Buscetta valgono Hollywood
L'attore e gli altri italiani si uniscono alle personalità che ogni anno votano per gli Oscar avendo vinto in passato una statuetta, ricevuto una nomination o un invito.
Quest'anno l'Academy sarà all'insegna della "diversity", rivela la rivista Variety: quasi la metà degli oltre 10mila votanti non sono statunitensi, provengono da 68 nazioni diverse, per il 45% sono donne (mai così tante) e per il 36% di comunità etniche poco rappresentate nel recente passato.
Ora resta soltanto da capire quando andrà in scena la cerimonia di premiazione: l'epidemia di coronavirus negli Stati Uniti è ancora dilagante e i premi del cinema a stelle e strisce, in programma a febbraio 2021, potrebbero essere posticipati.
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