Franca Viola è la prima donna italiana ad aver rifiutato il matrimonio riparatore e la sua storia rivive nel film Primadonna, l'esordio alla regia di un lungometraggio della giovane regista Marta Savina uscito al cinema in occasione dell'8 marzo. Anche se non è un biopic in piena regola, Primadonna ricalca in tutto e per tutto la vicenda di Franca Viola. Ed è proprio per questo motivo che la diretta interessata, oggi 76enne, non l'ha presa bene.
Primadonna, film nel mirino di Franca Viola
Fabio Macaluso, l'avvocato della Viola, ha annunciato che agirà in via legale nei confronti dei produttori e distributori del film "per vedere ristabilita la propria serenità e far valere ogni altro diritto nei confronti dei soggetti citati". Il problema è l'uso improprio che Primadonna ha fatto della storia, oltre ad essere stato "largamente pubblicizzato come ispirato alle vicende realmente occorse alla signora Viola negli anni dal 1965 al 1969".
Ma quando il progetto è entrato in produzione, ormai quasi tre anni fa, Franca Viola aveva già diffidato la produzione, Capri Entertainment, richiedendo che il suo nome e cognome non venissero utilizzati "per distinguere alcun personaggio di opere filmiche di vostra produzione o in associazione in ogni modo a lavori prodotti dalle vostra società, alle relative presentazioni, note informative e chiamate di casting e ai materiali pubblicitari e promozionali riconducibili a vostre iniziative".
Non avendo mai apportato "tutte le modifiche necessarie ad evitare qualsivoglia collegamento" con la Viola, Capri Entertainment non ha mantenuto la promessa perché "il riferimento al nome della signora Franca Viola è prepotentemente ripetuto nelle iniziative che promuovono il film che è ambientato poi nei tempi e nei luoghi in cui avvennero i gravi fatti".
Franca Viola, storia di Primadonna non è la sua
La risposta della produzione non si è fatta attendere. Nonostante Marta Savina abbia già diretto il corto Viola, Franca esplicitamente incentrato sulla donna simbolo dell'emancipazione femminile e con la stessa Claudia Gusmano, Capri Entertainment manifesta "stupore e dispiacere" per quest'iniziativa legale.
I produttori precisano che la storia di Primadonna non è quella di Franca Viola, ma del personaggio immaginario di Lia Crimi. Inoltre, aggiungono che il film non è mai stato promosso né distribuito come "la storia vera di" e non c'è alcun elemento direttamente riconducibile alla vicenda personale della Viola.
Certamente i fatti narrati nel film hanno molto in comune con l'episodio dell'epoca in cui è stata coinvolta la signora Viola. Ma questo sicuramente non equivale a dire che la storia cinematografica e quella della Viola coincidano. Se, infine, la stampa che si è occupata del film ha associato le vicende cinematografiche con quelle reali, non è certo addebitabile a noi né avremmo mai potuto adottare misure finalizzate a scongiurare tale collegamento.
La produzione chiude la nota ringraziando "la signora Viola e la sua famiglia per il coraggio e la determinazione che caratterizzano all'epoca il loro comportamento e che hanno contribuito a rendere migliore il nostro Paese".
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