Negli ultimi giorni è esplosa la polemica Netflix in relazione al Festival di Cannes: dalla prossima edizione ci sarà una sorta di chiusura per la piattaforma streaming, per il tentativo del concorso di ammettere solo i film transitati dalle sale. Ha parlato della questione qualche ora fa Roman Polanski, che al contrario di Pedro Almodovar non si è detto così preoccupato. Almodovar, nella conferenza stampa che ha visto protagonista la giuria da lui presieduta, ad inizio concorso, aveva detto: "Le nuove piattaforme devono accettare le regole attuali del gioco, l’unica strada per sopravvivere. Credo fermamente che almeno la prima volta che qualcuno vede un film sia necessario che lo schermo sul quale lo vede non sia più piccolo della propria sedia. Sono convinto che noi spettatori dobbiamo essere più piccoli per entrare nell’immagine e nella storia".
Roman Polanski, Netflix non è una minaccia
Roman Polanski, nel corso della conferenza stampa di Based on a true story, ha detto:
Per quanto riguarda la tendenza delle serie tv e le grandi firme che hanno invaso il festival, è al di là delle mie capacità di analisi. Credo che il futuro ci dirà cosa sta succedendo. Non credo sia una minaccia fondamentale al cinema. Le persone continueranno ad andare al cinema, non per il sonoro migliore, il proiettore o le poltrone, ci vanno perché possono partecipare insieme al pubblico che li circonda
Roman Polanski, Netflix come il...wlakman
Poi il regista ha fatto un esempio, per meglio spiegare il suo punto di vista:
Ricordo quando il walkman divenne popolare. Dicevano che sarebbe stata la fine dei concerti, ma da quel momento ci sono stati casi in cui il pubblico superava le 100 mila persone. Alla gente piace fare esperienza di queste cose insieme. È quella la ragione più importante per cui vanno al cinema.. È diverso guardare Borat da soli o in un cinema pieno di persone che ridono insieme a te
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