Agli Oscar 2025, oltre al palestinese No Other Land di Basel Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham e Rachel Szor, farà fatica ad entrare in corsa per la statuetta anche The Bibi Files. Sebbene sia stato inserito (come No Other Land) nella lista degli eleggibili dall'Academy, il documentario di Alexis Bloom, la produttrice e regista sudafricana di doc d'inchiesta come We Steal Secrets: The Story of WikiLeaks di Alex Gibney e Divide and Conquer: The Story of Roger Ailes, potrebbe essere escluso dalle candidature se non troverà un distributore statunitense.
The Bibi Files, Netanyahu sotto inchiesta
Al momento The Bibi Files, dopo l'anteprima internazionale a Toronto e l'acclamata premiere a Doc NYC, sarà disponibile dal 14 dicembre soltanto in streaming sulla piattaforma direct-to-consumer Jolt. Il documentario di Bloom ricostruisce il processo al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il primo ministro è accusato di frode, abuso di fiducia e corruzione. Netanyahu è stato incriminato nel gennaio del 2020 e il processo è cominciato nel maggio di quell'anno, ma si è fermato in seguito agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023.
Molti suoi oppositori sostengono che il prolungamento indefinito della guerra nella Striscia di Gaza serva proprio ad evitare l'avanzamento del processo e a rimanere al potere grazie al clima di estrema instabilità. Bloom e Gibney hanno avuto accesso ai leak delle riprese video di centinaia di interrogatori avvenuti tra il 2016 e il 2018. Oltre a Netanyahu, nei filmati appaiono la moglie Sara, il figlio Yair, amici, soci, collaboratori domestici della sua residenza a Beit Aghion, ex capi di stato, dirigenti dello Shin Bet e alti funzionari come Ehud Olmert e Ami Ayalon.
La coppia ha iniziato a lavorare al film molto prima dei fatti del 7 ottobre. "Queste registrazioni gettano luce in maniera straordinaria e senza precedenti su chi è davvero Netanyahu: sono una prova schiacciante del suo carattere avido e corrotto e di come tutto questo ci abbia portato dove siamo adesso", ha dichiarato Gibney in occasione della presentazione al TIFF.
The Bibi Files, film fatica a circolare
"Onestamente, queste storie su Netanyahu sono abbastanza note in Israele: ho voluto realizzare il documentario proprio perché tanti israeliani mi hanno detto che dovevo farle conoscere al mondo intero", ha spiegato Bloom. Gli avvocati di Netanyahu hanno presentato una denuncia al tribunale di Gerusalemme contro il giornalista israeliano Raviv Drucker, uno dei produttori del film, per aver pubblicato gli interrogatori della polizia senza il permesso della corte, ma il giudice Oded Shaham ha respinto l'ingiunzione.
Nonostante sia stato acquisito per la distribuzione in Belgio, Olanda e Lussemburgo da September Film, in Francia da Dulac Distribution, in Polonia da Against Gravity, in Spagna da Filmin, nel Regno Unito da Dogwoof, in Australia e Nuova Zelanda da Madman Entertainment, in Indonesia da PT Falcon e in Medio Oriente e Turchia da Teleview, The Bibi Files non ha ancora un distributore americano. Men che meno italiano. Naturalmente in Israele il film è vietatissimo, formalmente a causa delle leggi sulla privacy. Per farsi un'idea del materiale passato tra le mani di Bloom e Gibney, ecco il trailer ufficiale.
Foto: Ziv Koren
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