Pare che le riprese del nuovo film di Checco Zalone non siano iniziate sotto una buona stella. Sulla produzione di Tolo Tolo, infatti, sono piovute fuma serie di critiche, derivate da accuse pesanti, riguardo un presunto maltrattamento dei migranti sul set. Ecco cosa è successo nel dettaglio.
Checco Zalone: film 'Tolo Tolo' criticato, ecco perché
Diversi membri dell'equipaggio del film, le cui riprese si stanno svolgendo a Malta, si sono dimessi in segno di protesta per quello che sostengono fosse il trattamento "disgustoso" riservato ai migranti che lavorano come comparse sul set, secondo quanto riferisce Times of Malta.
Circa 70 migranti africani che vivono a Malta, tra cui quattro bambini, sono stati coinvolti come comparse nel film Tolo Tolo, diretto da Checco Zalone, girato a Fort Ricasoli e ai Malta Film Studios.
Secondo diverse fonti, tra cui quelli che si sono dimessi e altri ancora che lavorano al film, almeno quattro membri dell'equipaggio sono partiti dopo che circa 60 migranti, la maggior parte dei quali non sapevano nuotare, sono stati lasciati su una barca al sole per sei ore lunedì, senza servizi igienici o riparo adeguato dal sole.
Gli altri erano rimasti senza acqua per le prime ore e non hanno mangiato per nove ore alla fine delle riprese. A un certo punto, una donna incinta a bordo ha iniziato a farsi prendere dal panico, forzando un rapido sbarco, secondo quanto riportato dalle fonti.
"Le loro vite erano a rischio", ha detto un membro dell'equipaggio. "Ero terrorizzato per la loro sicurezza". L'incidente ha limitato quello che i membri dell'equipaggio hanno detto essere stato un ambiente di maltrattamento nei confronti dei migranti, che un alto funzionario della produzione aveva definito "feccia" e "idioti".
La Film Commission indaga sull'accaduto
La società di produzione maltese che coordina le riprese, la Halo Pictures, ha negato qualsiasi pretesa di maltrattamenti, insistendo sul fatto che tutte le necessarie valutazioni sulla salute e sulla sicurezza e sul personale fossero in atto e che le condizioni delle riprese avevano rispettato il diritto del lavoro maltese.
Secondo quanto riferito dai produttori italiani, le accuse erano "venute fuori dal nulla". In una dichiarazione, la Malta Film Commission ha dichiarato che avrebbe avviato un'indagine sui reclami.
"Malta è orgogliosa di produzioni cinematografiche di alta qualità e la Commissione prenderà tutte le misure necessarie per garantire che l'interesse di tutti coloro che lavorano nell'industria cinematografica sia tutelato", ha dichiarato il commissario cinematografico di Malta, Johann Grech.
In un presunto incidente separato, i tappi per le orecchie forniti a bambini di appena cinque anni dal personale sanitario e di sicurezza, per una scena in cui dovevano essere sparati i fucili, sono stati portati via dall'equipaggio una volta che le riprese sono iniziate, lasciandole in lacrime. "Ho finito per dondolarne due tra le braccia, cercando di impedire loro di piangere", ha detto un membro dell'equipaggio.
ll regista Checco Zalone ha negato la notizia secondo cui i migranti assunti come comparse sul set a Malta sarebbero stati sottoposti a "trattamenti disgustosi".
"Non ci posso credere", ha detto Pietro Valsecchi, che sta producendo il film con la compagnia Taodue. "Ho letto l'articolo. Si può vedere che è una macchinazione inventata da qualcuno che è stato espulso dal set".
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