Venom è stata una piacevole sorpresa per Sony Pictures nella sua prima settimana di rilascio, classificandosi come un grandioso successo commerciale, se non addirittura critico. Il film supereroico di Tom Hardy, che combina la violenza grintosa e l'umorismo vigliacco con un'ottima accoglienza di pubblico: gli spettatori si sono divertiti ad assistere alle buffonate del vizioso simbionte, nonostante qualche sciatteria qua e là nella trama, come ha sottolineato lo stesso regista, Ruben Fleischer. (attenzione, spoiler).
Venom, nel film buchi nella trama
Dopo avervi illustrato il significato delle scene post-credit del film, emergono ulteriori novità sul cinecomic Sony. Il regista Ruben Fleischer ha affrontato i buchi presenti nella sceneggiatura di Venom, ripresa da Paste Magazine. Il cineasta offre una spiegazione che è alla base di questa lacuna presente all'interno dell trama di Venom.
Il problema si presenta all'inizio del film: il giornalista investigativo Eddie Brock, intento a sconfiggere il losco magnate della tecnologia Carlton Drake, corre un rischio professionale che gli fa perde il lavoro, la fidanzata e la casa, dopodiché parte il percorso che lo vedrà diventare un tutt'uno con Venom.
Nel frattempo, un altro simbionte alieno, Riot, scappa dal relitto della nave spaziale dalla quale proviene, si fa strada attraverso la Malesia, saltando da un ignaro host umano all'altro, fino a quando finalmente arriva alla sede della Life Foundation di San Francisco, dove si fonde con Drake in vista della resa dei conti con il simbionte nemico.
Ecco il problema, però: la rovina di Eddie Brock e il viaggio di Riot dalla Malesia agli Stati Uniti iniziano nello stesso momento, sul piano temporale, ma dopo un salto temporale di sei mesi, la vita di Eddie è cambiata drasticamente, mentre Riot è ancora in Malesia, facendosi ospitare dall'anziana donna con cui aveva raggiunto la simbiosi sei mesi prima, il che non ha senso su diversi punti di vista.
Venom, Ruben Fleischer spiega il salto temporale
Cosa stava facendo laggiù, Riot? Un programma di studio all'estero? Ecco la spiegazione del regista Ruben Fleischer:
La nostra idea era che Riot usasse la forza vitale di chiunque si impossessasse e che, in seguito, cambiasse ospite quando aveva consumato il precedente, trovandone uno nuovo.
È una buona domanda. È uno dei nostri pochi, e spero logici, buchi. Ma dovevamo far passare un po’ di tempo in modo da mostrare il crollo di Eddie. Questa era l’unica cosa che non tornava del tutto.
In merito alla lunga permanenza di Riot in Malesia, il cineasta ha precisato quanto segue:
Sì, questa è una buona domanda. Questo è uno dei nostri pochi, si spera, pochi ostacoli logici. Ma abbiamo dovuto far passare un po' di tempo per mostrare la rovina di Eddie e quella era l'unica cosa che non tornava.
Ma mi piace pensare che l’anziana se ne andasse in giro per tutta la Malesia a uccidere e che si divertisse a lanciare delle schegge a diverse persone in Malesia.
Le spiegazioni del cineasta, dunque, molto probabilmente ci fanno capire che non bisogna sempre trovare il pelo nell'uovo, ma godersi il film senza troppe domande, lasciando più spazio all'immaginazione.
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