Giovedì 22 giugno 2017 uscirà nei cinema italiani l’opera seconda di Tonino Abballe, regista italiano che ha voluto intitolare la sua nuova fatica Girotondo, come il “girotondo” di vite che ha voluto raccontare. Il film ha come tematica principale la violenza sulle donne, una piaga sociale che ancora oggi non si riesce a debellare e, anzi, sembra peggiorare sempre più.
La trama di Girotondo
Il film racconta le vicende di due donne, Erika e Loredana, rispettivamente parrucchiera e impiegata, costrette a subire la violenza del sesso forte: l’uomo. Il film, composto da più episodi, mette in scena le molteplici sfaccettature della violenza, che fisica o psicologica, viene perpetrata da vari “modelli maschili”, che il regista decide di oscurare, nascondendone il volto. Mariti, passanti, psicologici, tutti uomini coscienti delle proprie azioni e caduti nel circolo vizioso della violenza, da cui non riescono a liberarsi.
Le intenzioni del film
Il messaggio che il nuovo film di Tonino Abballe vuole far passare sembra molto chiaro. Girotondo vuole essere un messaggio diretto a tutti quei carnefici che ogni giorno perpetrano soprusi di ogni tipo, ma anche alle vittime che, magari non hanno ancora trovato il coraggio di difendersi. Aldilà delle tematiche, la critica non ha apprezzato il film, considerato troppo “amatoriale”. Sia la messa in scena che la qualità fotografica sono praticamente inesistenti, come se il regista si fosse dimenticato di stare realizzando un film per il grande schermo. La scelta di strutturare Girotondo con più episodi, però interpretati dalle stesse attrici, non è per niente piaciuta: la critica non ne ha, o forse non ne ha voluto, cogliere il senso metaforico.
Nonostante le critche, Girotondo uscirà nei cinema giovedì 22 giugno e spetterà al pubblico darne il verdetto finale. Sicuramente il film veicola temi molto importanti; certo, nel cinema, l’occhio vuole sempre la sua parte.
Fonte foto copertina: facebook.com/massimiliano.buzzanca.3
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