Peppa Pig - il maiale antropomorfo rosa dell'omonimo serie animata britannica - è l'ultimo prodotto culturale a cui è calata la scure della censura in Cina. Circa 30.000 videoclip, relative alle puntate di questi amati personaggi dei cartoni animati per bambini, infatti, sono scomparsi dalla piattaforma di social media Douyin, secondo quanto riferito dal tabloid statale cinese Global Times. I video erano disponibili sulla piattaforma sotto l'hashtag #PeppaPig: se lo si utilizza ora, però, non mostra alcun risultato, pertanto i bambini dovranno rinunciare a questo cartone animato, in quanto troppo "sovversivo".
Peppa Pig, il cartone sottoposto a censura
Douyin, un'app che consente agli utenti di creare e pubblicare brevi video, è di proprietà della new media company di Pechino Bytedance. Zhang Yiming, amministratore delegato di Bytedance, il mese scorso ha dichiarato sui social media che la società avrebbe aumentato il numero di dipendenti che gestivano la censura a Toutiao - un'app di notizie popolare in paese, che fa parte anche del gigante dei social media - a 10.000 dopo essere stata temporaneamente bannata. Dati i recenti sviluppi, "non sorprende che la piattaforma sia diventata più paranoica nell'interpretazione del contenuto parodico", ha affermato Severine Arsene, caporedattore di AsiaGlobal Online, una rivista digitale pubblicata dall'Università di Hong Kong. I contenuti relativi a Peppa Pig sono stati rimossi come risultato di una direttiva ufficiale, i cui motivi rimangono ancora poco chiari, ma l'autocensura è considerata una pratica comune in Cina, come saprete. "In molti casi, [le piattaforme] tendono a sovra-censurare, in particolare durante periodi delicati", ha detto Arsene.
Peppa Pig, in Cina è troppo "sovversivo"
Douyin, nel frattempo, non ha commentato pubblicamente questa mossa, anche se la scelta di censurare Peppa Pig sembra essere dovuta alla popolarità del personaggio, classificato come una figura subculturale, associato alla sottocultura shehuiren, alla quale fanno riferimento coloro che "vanno contro il valori, scarsamente istruiti e senza lavoro stabile", ha detto il Global Times, che ha definito Peppa Pig "un'icona culturale inaspettata". Il tabloid ha aggiunto che tali individui sono anche "indisciplinati scansafatiche che girovagavano e l'antitesi delle giovani generazioni che il Partito cerca di coltivare". Lo Stato cinese non può, dunque, tollerare per la nuova classe media "[una] deviazione dal mainstream, o ironia, vista come una minaccia alla credibilità e alla legittimità del Partito [comunista cinese] nel portare [un] idealizzato stile di vita alla realtà" ha sottolineato Arsene in una mail inviata al magazine CNBC. Ha aggiunto che la recente strategia riflette una "forte stigmatizzazione delle categorie più povere" nella società. La serie animata ha debuttato nel paese del dragone sulla rete China Central Television nel 2015.
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